lunedì, giugno 30, 2008

 

Palmiro di Sauro Ciantini


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sabato, giugno 28, 2008

 

Ettore e Baldo

Ettore & Baldo

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venerdì, giugno 27, 2008

 

Comic strip e pubblicità (14 - d'epoca - cereali, Jerry on the Job)

Jerry on the Job di Walter C. Hoban (1890 - 1939) raggiunse una certa popolarità negli anni venti del secolo scorso. Il ragazzino protagonista della serie (esordio nel 1913) ha cinque anni ed è un commesso da ufficio, uno di quelli umili tuttofare per qualsiasi commissione. Il soggetto parte da uno spunto autobiografico, di quelli che sembrano leggende o sceneggiature per film. Nell'America di allora però davvero esistevano queste carriere. L'autore iniziò infatti come "office boy" in un quotidiano sognando di diventare un reporter. Si ritrovò invece a disegnare comic strip per la pagina dello sport.
In questa deliziosa pubblicità d'epoca ("Woman's day" del 1939) Jerry si presta - con una certa ostentazione del prodotto - alla promozione di una marca di cereali. "Nix" dice il padrone all'altro ragazzo finito addirittura tra le cose smarrite, basta cereali qui, manda la mamma a comprartene altri.



Su comicstripfun l'immagine di un originale.

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giovedì, giugno 26, 2008

 

Round the Clock



'Round the Clock © Dito' 2oo4-2oo8 - E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autore

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mercoledì, giugno 25, 2008

 

Boes 2 di Thijs Wilms e Wil Raymakers

(articolo a cura di Umberto Randoli)



È più forte di me. L'antipatia che ho per il cartone animato (credo di essere uno dei pochi a nutrirla) proprio non mi permette di usare il titolo italiano (Fantazoo, Vol 2 il ritorno di Alvaro). E Alvaro è un nome terribile.
Della serie Boes si era già parlato
in un post precedente dove si annunciava (in ritardo) anche l'uscita del primo volume della ReNoir. La raccolta è stata un successo sia di pubblico che di critica e la candidatura al Premio Micheluzzi, come "Migliore Serie a Fumetti estera", lo dimostra.
Ora le strampalate avventure degli animali di questo strano mondo sono tornate, se possibile, ancora più assurde e divertenti. L'editore ha da poco stampato il secondo volume della serie. Vale tutto quello che si è detto per il primo volume e raccomandiamo anche questo. Purtroppo non ci sono i redazionali introduttivi. Le buone prefazioni - e quella del primo volume lo era - danno un valore aggiunto. L'assenza però ci regala più pagine di strip.
Secondo alcune voci che girano in rete sembra che la
ReNoir stia preparando una sorpresa per Lucca 2008. Non ci resta che attendere.






[Fantazoo - Vol 2 il ritorno di Alvaro, Testi: Thijs Wilms, Disegni: Wil Raymakers, 96 pagine a colori, 17x24 Brossurato Euro 9,00, ReNoir Comics, ISBN 978-88-95261-27-0]

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martedì, giugno 24, 2008

 

Inkspinster



Inkspinster © Deco 2oo1-2oo8 E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autrice

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lunedì, giugno 23, 2008

 

Arrivederci Ludwig


Oggi non trovate come al solito la tavola di Gabriele Montingelli. L'autore prende una pausa e le sue strisce per un po' non appariranno su Balloons. Riorganizzazione, riflessioni, ma Ludwig non molla, ritornerà. Guai, diversamente. Passa il testimone, o meglio la matita, a due altre strisce in arrivo. Ci sarà da divertirsi, per tutta la settimana.

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venerdì, giugno 20, 2008

 

Adamson di Oscar Jacobsson

(articolo a cura di Umberto Randoli)



Adamson è un piccolo omino contraddistinto da un enorme cappello e da un sigaro perennemente acceso. Impegnato con le piccole disavventure quotidiane, affronta gli eventi con il fatalismo di chi è bersagliato dalla sfortuna. Al massimo alcune volte fuma più nervosamente. Non possiamo far altro che assistere divertiti.

Il nome del personaggio, probabilmente, non è casuale. Adamson tradotto porta al significato di "figlio di Adamo". Come dire che, per l'autore, il protagonista è il classico uomo qualunque e a chiunque potrebbe capitare di trovarsi nelle stesse situazioni (ma vedi anche
la tesi di Barnacle Press: sarebbe niente meno che la figura ispiratrice di Homer Simpson).





Non fosse per gli oggetti d'epoca, le strip appaiono ancora attuali. L'essere umano non è cambiato molto e nemmeno i meccanismi comici. Scenette del tipo l'innaffiatore innaffiato è più di un secolo che si usano e divertono ancora, come insegnano le varie Paperissime.
Il disegno delle prime strip è molto dettagliato. Con il tempo e il subentrare di altri disegnatori si è ovviamente modernizzato.
Purtroppo non esistono ristampe di questa striscia. L'edizione più recente che siamo riusciti a trovare è un piccolo volume di 48 pagine del 1983 dal titolo "Adamson Revient! - The Come Back of Silent Sam!" dell'editore belga Bédésup facilmente reperibile su e-bay.



La strip apparve la prima volta il 17 ottobre 1920 sul numero 42 del settimanale umoristico Söndags-Nisse.

È una striscia silenziosa: guadagnò un notevole successo tanto che ben presto uscì dal confine della Svezia per emigrare su centinaia di giornali esteri, "tradotta", si fa per dire, in tutte le lingue. Arrivò negli Stati Uniti, nel resto dell'Europa (in Italia esce nel 1930 sulle pagine del Corriere dei Piccoli con il nome di "Omobono") e persino in Cina e Giappone.
Negli USA, dove Jacobsson si trasferisce assieme al suo personaggio, esordì nel 1922 con il nome di Adamson's Adventures. È uno di quei rari casi in cui una strip estera riuscì ad avere fortuna in America.
Le rigide regole dei contratti con i syndicate misero però ben presto l'autore a dura prova tanto che decise di lasciare tutto e tornare in Svezia.
Questo evento fa seguire al personaggio due strade parallele (spesso i syndicate acquistavano i diritti sulla serie, non solo quelli di riproduzione). Mentre negli Stati Uniti Adamson passa nelle mani prima di
Henry Thol (dal 1935 al 1940, qualche esempio su Barnacle) e poi da Jeff Hayes (dal 1941 al 1953 con il nome della strip mutato in Silent Sam), in Svezia Jacobsson continua la serie fino alla sua scomparsa (1945) e sarà il disegnatore danese Viggo Ludvigsen a proseguire la serie fino al 1964.


(sotto due originali della versione Silent Sam di Hayes)




Dal 1965 la Svenska Serierakademin (Accademia svedese del fumetto) assegna ogni anno, in onore di Jacobsson, il premio Adamson ad un fumettista svedese e ad uno straniero.

Oscar Jacobsson era un disegnatore svedese. Nato a Göteborg il 7 novembre 1889, iniziò la sua carriera nel 1918 quando una sua illustrazione viene pubblicata sul quotidiano Naggen. Nel 1920 gli viene chiesto di realizzare una comic strip per Söndags-Nisse. Nacque così Adamson lo sfortunato fumatore di sigari che continuò a disegnare fino alla sua morte il 25 dicembre 1945.
Nella sua lunga carriera Jacobsson fu anche
illustratore per quotidiani e periodici e negli ultimi anni iniziò una differente serie chiamata "Abu Fakir".




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giovedì, giugno 19, 2008

 

'Round the Clock



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mercoledì, giugno 18, 2008

 

Comic strip e pubblicità (13 -d'epoca- Bristow, ufficio)

Bristow di Frank Dickens è una classica comic strip, molto amata e popolare negli anni '70. Dalle nostre parti è apparsa su Linus ed Eureka in molte annate e diverse sono state le raccolte pubblicate nella serie degli Oscar Mondadori.
È l'antesignano dell'attuale Dilbert, un colletto bianco alle prese con le frustrazioni del mondo degli impiegati. Le differenze con la striscia di Scott Adams, attenzione, sono però tantissime. Lo scenario del mondo del lavoro è ovviamente cambiato. Bristow si muove nell'era della carta, Dilbert in quella di Internet e non a caso vive ora la sua epoca d'oro nei gusti dei lettori. Ma, a parte l'ambientazione storica, il personaggio di Dickens
è tragico e poetico, con un umorismo delicato e sotto le righe, molto inglese, mentre il mondo di Dilbert è atroce, spietato, sarcastico, cattivissimo, surreale.
Bristow e
l'universo chiuso della Chester-Perry meritano una scheda a parte: c'è molto da raccontare. Per il momento ci accontentiamo di questa comparsata nella serie delle strip pubblicitarie d'epoca.

In questa reclame tutta italiana promuove un prodotto che appartiene all'archeologia da ufficio: i nastri per le macchine da scrivere. Chi li ha conosciuti sa che erano aggeggi infernali specie nel momento della sostituzione. Chi ne ha fatto uso casalingo sa come rigirarli per sfruttarli fino all'ultimo. Oggi rimane il sapore in qualche font che richiama i caratteri fascinosi delle vecchie macchine.
L'idea secondo la quale le impiegate che non sapevano lavorare erano state assunte perché carine è un delizioso cliché d'annata.



La tavola è tratta da "PAF, Pubblicità a Fumetti", una raccolta documentazione curata da Silvano Mezzavilla. Risale al 1987 e fu realizzata in occasione della dodicesima edizione di Treviso Comics. Contiene riproduzioni preziose sul tema, frutto della grande passione dell'autore. Potenza di Internet, ha scoperto il nostro interesse per l'argomento, ci ha contattato e mandato una copia della pubblicazione, altrimenti oggi introvabile. Avremo occasione di parlarne ancora, è un'altra miniera per arricchire la serie.




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martedì, giugno 17, 2008

 

Inkspinster



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lunedì, giugno 16, 2008

 

Zooga


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venerdì, giugno 13, 2008

 

Comic strip e pubblicità (12 - Gatto Berio)

Gatto Berio è un felino da libreria apparso in una piccola serie promozionale questa primavera sul quotidiano Il Secolo XIX. Il micio ribelle tira fuori citazioni da letteratura classica ma è anche il protagonista di un fumetto "aperto". Con un concorso per le scuole in occasione del decennale della Biblioteca Berio, realizzato in collaborazione con un'agenzia di assicurazioni, i lettori erano invitati a creare una propria striscia da imbucare nelle scatole feline. Altre notizie circa il fenomeno Gatto Berio sui blog dello sceneggiatore Sergio Badino e del disegnatore Francesco D'Ippolito.


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giovedì, giugno 12, 2008

 

'Round the Clock


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mercoledì, giugno 11, 2008

 

Comic strip e pubblicità (11 -d'epoca- insetticida)

Questa pubblicità di un insetticida, apparsa su "The Good Housekeeping" nel gennaio del 1935, fa leva su una delle più diffuse ossessioni, il raccapriccio per gli insetti che invadono le nostre linde casette. "Cry baby!", piangi bambina, dice la mosca, disegnata bella grossa e terrorista da Helen E. Hokinson. Come se niente fosse la brava casalinga, una nonna in questo caso, arriva, chiude la finestra e spruzza il DTD, probabilmente con il senno odierno letale anche per gli umani. È guerra, come ci racconta l'icona del soldatino stile '800 che magnifica la bontà del prodotto.
Helen Hokinson fu una delle prime avventurose illustratrici del New Yorker. Scomparve il primo novembre del 1949 alla guida di un velivolo entrato in collisione in aria con un aereo di linea boliviano.


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martedì, giugno 10, 2008

 

Inkspinster



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lunedì, giugno 09, 2008

 

Zooga


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venerdì, giugno 06, 2008

 

Get Your War On di David Rees


Esce nelle librerie "E vai con la guerra" (Get your war on nell'originale americano) di David Rees, edizioni Isbn (129 pagine, euro 13,50). Il traduttore Guido Baldoni porta un cognome popolare e nobile nella nostra scena del fumetto e del giornalismo. Il padre Enzo è stato dalle origini il curatore della versione italiana di Doonesbury. Per Gary Trudeau più che un fedele punto di riferimento, un vero amico. Trucidato, com'è noto, in Iraq nel 2004 dove si trovava per aiuti umanitari alla popolazione, non si hanno ancora notizie dei suoi resti a distanza di ormai quasi quattro anni.
È una vocazione di famiglia visto che ora il compito di tradurre Doonesbury su Linus è passato alla moglie Giusi Bonsignore.


La striscia saltò fuori poche settimane dopo l'undici settembre. Con materiali poveri e curiosamente prefabbricati. David Rees cominciò a mandare ai suoi amici qualche fumetto costruito utilizzando delle clip art che ritraevano dei generici impiegati d'ufficio mentre discutevano sulle risposte governative all'attacco terroristico. I testi erano tremendi, mordaci, carichi di un sarcasmo aspro sull'azione dei politici americani, inconcepibile e davvero controcorrente nel clima del periodo.



Le strip presto cominciarono, come spesso succede, a rimbalzare in Internet provocando un'ondata di reazioni, positive e negative. Un ferro rovente su un nervo scoperto. Mica facile criticare in modo così aperto il comportamento del governo proprio quando il sentimento nazionale era orientato a un supporto indiscusso e (con il senno di oggi) cieco. Il sito di Get Your War in breve tempo raccolse oltre otto milioni di visitatori.

I manichini da ufficio di Rees parlano con disinvolto sarcasmo e cinismo di qualsiasi argomento scabroso: il panico per l'antrace, lo scandalo Enron, gli attacchi suicidi dei Palestinesi, le donne in Afghanistan ma soprattutto la cosiddetta guerra al terrore di Bush. Con una freddezza impassibile nel dileggio e nello spirito umoristico, una strana miscela resa ancora più gelida dal monocolore e dall'automatismo grafico. In reazione all'annacquato e formale stile dei comunicati governativi che riferiscono di "danni collaterali" per le tante vittime dei bombardamenti americani, Rees mette in bocca ai suoi "droni" un linguaggio carico di maledizioni e bestemmie, rabbia e stizza. Come l'autore racconta
in un'intervista, è soprattutto una reazione alla retorica cristiana del guerrafondaio Bush.




David Rees è in realtà meno diavolo di quello che sembra. Non si aspettava il casino e il successo. Ha iniziato per caso con le strisce, perché sono un mezzo popolare per dire e anche per fare qualcosa quando ti vergogni dei crimini che il tuo governo sta commettendo sotto le bandiere della libertà, democrazia e civiltà. Tanto un di più che i guadagni del secondo libro sono andati a supporto delle campagne di sminamento dell'ONU in Iraq e Afghanistan. Quello dei campi minati nel mondo è uno scempio giornaliero di carne umana, spesso infantile, che non fa titoli sui giornali.

La striscia non ci fa impazzire stilisticamente e non potrebbe essere diversamente. Se si evita qualsiasi accostamento con la grandezza di
Doonesbury nel genere è meglio. E non condividiamo affatto l'idea alquanto diffusa in molte redazioni che nelle comic strip conti solo il contenuto. Marionette e cinema non sono la stessa cosa. È una visione semplicistica e sminuente che cozza con la grande tradizione di questa arte. La guerra di Rees alle ipocrisie invece ci piace. Molto. Acida e underground raccoglierà stima tra i lettori più incavolati e consapevoli delle nefandezze nella politica internazionale.
Trovate una piccola ma divertente intervista italiana sul blog "
Eco a perdere".

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giovedì, giugno 05, 2008

 

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mercoledì, giugno 04, 2008

 

Come nasce una striscia (15) Richard Thompson

Un'altra puntata della serie "Come nasce una comic strip". Le precedenti sono raccolte in una sezione apposita. L'occasione è data da una splendida tavola - "Drawing a funny cartoon" - che abbiamo chiesto a Richard Thompson. Sono "20 easy steps", venti passaggi semplici - si fa per ridere, in realtà tormentati - del processo creativo dell'autore. "The noted educator", il celebre docente, è alle prese con il mortifero "deadline", il termine di consegna al syndicate.
Seguono alcune note di traduzione per chi non ha confidenza con l'inglese. Un grande grazie a Richard che troverete di nuovo con
Cul de Sac tra pochi giorni nel numero di Linus di giugno.

[con un clic sull'immagine andate su un'altra finestra e potete apprezzare la tavola in una versione un po' più grande]


vedi l'immagine più grande in altra finestra



1) Pensa a un'idea comica
2) Prova con pensieri a caso, questo, quello, l'altro
3)
Più casuali, verità, bellezza, indaffarato, esausto, appendice vermiforme, Dick Cheney [NDR: vice di Bush], colpo di tosse (i pensieri stanno impestando l'aria)
4) Prendi una pausa
5) Pensa, pensa pensa
6) Roz Chast [NDR: è
una affermata vignettista del gruppo di cartoonist permanenti del New Yorker. In pratica un modello creativo nel suo genere. Nell'intervista precedentemente concessaci da Thompson - su Balloons in questo post - l'autore aveva manifestato tutta la sua ammirazione per lo stile delle illustrazioni celebre magazine americano]
7) Gary Larson [NDR: questo no, ci rifiutiamo di spiegare chi è, qualcuno non lo conosce? Continuiamo a farci del male]
8) Digrigna i denti
9) Grrrrrr….
10) Che accidenti…?
11) Hai allucinazioni
12) Fissa il vuoto
13) Usa il tuo terzo occhio [NDR: spassosa citazione di noto concetto filosofico new age]
14) Nulla
15) Googla un'idea comica [NDR: l'inglese tende a creare verbi da qualsiasi nome, anche nuovo]
16) Già al punto sedici?
17) Raggiungi il Nadir della creatività (
in astronomia è il punto diametralmente opposto allo Zenit, ovvero il
più basso)
18) Rimangono solo due passaggi
19) Disegna un fumetto divertente
20)
Ecco! Grazie a Dio per i termini di consegna.

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martedì, giugno 03, 2008

 

Inkspinster

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lunedì, giugno 02, 2008

 

Zooga


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