venerdì, agosto 01, 2008

 

“Dal nostro internato speciale” di Marzio Lucchesi (1- autori sommersi degli anni ’70)

Iniziamo una piccola serie estiva dedicata ad alcuni autori di strisce sommersi (underground, ok) degli anni '70. Come nel web oggi, esistevano anche allora. Ed erano tanti. Le comic strip erano, e sono, popolari, sia per i lettori che come mezzo di comunicazione. Grafici, disegnatori per pubblicità, fumettisti per passione, tanti provavano a creare una propria serie. Spesso, come vedrete, su soggetti semplici, appena delineati, basati su una o due idee di tormentoni base. Abbastanza facili da far partire ma un po' più complicati da far durare o sviluppare nel tempo. Però simpatici, ingenui, curiosi, soprattutto per guardoni delle comic strip come noi e, crediamo, i nostri lettori.



"Dal nostro internato speciale" di Marzio Lucchesi immagina un giornalista inviato, per sempre, a fare un servizio in un manicomio. Il suo Virgilio nel nido del cuculo è un pazzo che crede di essere il direttore. Quello vero sta, forse, tra gli altri matti. La legge Basaglia con la chiusura delle case di cura mentale doveva ancora arrivare e giocare su tutti i cliché dei pazzi era un tema molto amato. Lucchesi si divertiva ad aggiungerci del surreale, accentuando i salti su quell'indefinita linea di confine che sta tra follia e presunta sanità cerebrale.




Queste due tavole contengono un pezzo di storia e richiedono una spiegazione. Del resto, come abbiamo detto più volte, le comic strip sono anche uno specchio dei tempi. Potrebbero anche far sorridere così. Ma agli inizi degli anni '70 arrivò una crisi petrolifera ed economica seria. Qualcosa che chi non ha vissuto non potrebbe capire. Diversi tra noi di Balloons erano bimbi o ragazzini, altri sono nati dopo. Non si può avere idea. Specie ora che le chiamate "al lupo, al lupo" sono alquanto inflazionate.
Si chiamava
austerity, già allora era diffuso il vezzo di usare un termine inglese per far digerire meglio situazioni, persone ed eventi che avrebbero un nome e cognome in italiano. Austerità. Il petrolio era quadruplicato. Il governo ordinò ogni forma di risparmio energetico. Cambiò il paesaggio notturno delle città. Chiusi i cinema alle dieci, le insegne, tutte, si spegnevano alle undici, anche la TV, due canali, sai che orgia. La domenica si vietò tutto il traffico privato: spuntarono fuori bici e pattini a rotelle. La vicenda fu persino presa in modo allegro, le città erano stranissime senza auto, gli spazi immensi. Qualcuno borbottò, altri provarono l'ebbrezza di stare in mezzo a strade e piazze. Il divieto fu poi attenuato: una domenica potevano girare le macchine con targa pari, l'altra quelle con targa dispari. Nacquero strane relazioni e scambi sociali a seconda dell'ultimo numero (potete immaginare le maledizioni di sfiga di chi aveva entrambe le auto con lo stesso finale, magari anche quelle di amici e fidanzate, rimaneva come al solito un cognato odioso e pedante). Da qui anche la seconda delle strisce appena mostrate sopra.




Marzio Lucchesi è nato a Parma nel 1947, si è occupato di grafica pubblicitaria e ha studiato disegno animato. Nel tratto sono riconoscibili alcuni stilemi classici presenti nelle animazioni del leggendario Carosello TV. Ha disegnato anche alcune altre miniserie di strisce.




La fonte da cui stiamo pescando questa e altre comic strip d'epoca è "Comics Pocket - Idea!", una antologia di "altre" strip curata da Giorgio Medail, 1974, Sansoni Editore. Un copia molto stropicciata aspettava un nuovo padrone in una bancarella di Milano.




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Commenti:
Vignette di Marzio Lucchesi debbono essere apparse su "Il Giallo Mondadori". Ma il lavoro per il quale Lucchesi è più noto sono i disegni delle serie di Romano Garofalo "Mostralfonso" ed "Il vigile e l'automobilista".
Saluti.
 
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