mercoledì, ottobre 31, 2007

 

StRRRippit e gli autori a Lucca Comics

Post di servizio oggi, dedicato a chi si reca a Lucca Comics nei prossimi giorni (chiediamo scusa agli altri, è un po' come quando irrompe il bollettino sul traffico alla radio mentre siete comodi a casa).

Sotto una mappa per andare a procurarvi StRRRippit alla stand della Grrrrzetic, che in realtà figura come ospite presso l'editore Cut Up, allo stand E70, Padiglione Napoleone (è il più grosso).



In questa pagina sul sito di Lucca Comics 2007 trovate già il calendario delle presenze degli autori allo stand. La giornata di sabato 3, in particolare il pomeriggio, è l'ideale se volete una copia del librone con un autografo o disegnino dedica di Deco, Ciantini, Contemori, RX e gli altri autori dell'antologia presenti.

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martedì, ottobre 30, 2007

 

L'esposizione per i 90 anni di Bonaventura





A Roma è in corso dal 18 ottobre all'undici novembre 2007 l'esposizione "Bonaventura. I casi e le fortune di un eroe gentile", dedicata ai novantanni di questo personaggio.

Come vi abbiamo raccontato in un post precedente consideriamo Il Signor Bonaventura di Sergio Tofano come una delle prima protostrisce italiane, di certo quella con i caratteri più autonomi e originali rispetto alle prime comic strip americane.

Tutte le informazioni sulla mostra le trovate su exibart.com.

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lunedì, ottobre 29, 2007

 

Ludwig - la striscia del lunedì


Ludwig © Gab 2000-2007 - E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autore

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sabato, ottobre 27, 2007

 

StRRRippit al PISA BOOK FESTIVAL 2007

Pisa Book Festival - presentazione di StRRRippit
Grrrrzetic presenta StRRRippit al PISA BOOK FESTIVAL 2007.

Domenica 28 ottobre - h. 17:00 negli spazi della Fumettoteca
Un buon motivo per non mancare? Interverranno due degli autori presenti nella raccolta: Sauro Ciantini e Lido Contemori per animare la serata disegnando dal vivo le loro strisce.

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venerdì, ottobre 26, 2007

 

StRRRippit (nel mondo di Vincenzina)


Tutte le info sulla grande raccolta di comic strip italiane potete trovarle
in questa pagina.

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mercoledì, ottobre 24, 2007

 

Sundays with Walt and Skeezix


Dalla stessa casa editrice che ha pubblicato la gigantesca antologia Little Nemo- So Many Splendid Sundays, (ne abbiamo parlato in questo post precedente) arriva ora Sundays with Walt and Skeezix, un librone che contiene la riproduzione delle pagine domenicali di Gasoline Alley nei loro colori e formati originali. Erano davvero dei fogli immensi e infatti ancora una volta abbiamo un'opera da leggere pancia in terra sul tappeto di casa (cm. 40 per 53). Dietro questo capolavoro editoriale ci sono di nuovo Peter Maresca e Chris Ware e la loro maniacale cura e passione.
Anche in questo caso si tratta di un'antologia, 96 tavole selezionate nei primi 15 anni di Gasoline. La tensione dell'opera consiste nel riprodurre i toni e colori della sezione domenicale dei comic così come apparivano nei quotidiani degli anni venti e trenta, ricreando una magnificente atmosfera ed esperienza di lettura. Qualcosa di bello del passato che si è perso. Gli editori si sono limitati a correggere solo i difetti più vistosi apportati dal tempo nelle pagine pescate da varie fonti.
Come vi ha raccontato Cius
qualche post fa nella presentazione del capolavoro di Frank King, le pagine domenicali di Gasoline erano cariche di fantasia, spettacolari, imprevedibili.
Potete ordinare il libro sul
sito della Sunday Press Book al quale rinviamo per maggiori dettagli ma dovrebbe essere reperibile anche al prossimo Lucca Comics.

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lunedì, ottobre 22, 2007

 

Ludwig - la striscia del lunedì


Ludwig © Gab 2000-2007 - E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autore

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sabato, ottobre 20, 2007

 

StRRRippit (visto da Lele Corvi)

Solo Lele Corvi con il suo incredibile talento per le cazzatone poteva ricorrere a Sherlock Holmes per ideare una striscia di promozione di StRRRippit. Il lato ancora più curioso è che non esiste una sola pagina scritta da Arthur Conan Doyle in cui il celebre detective pronunci quella frase "Elementare, Watson!". È una credenza popolare dovuta agli adattamenti per il grande schermo, un falso storico come tanti altri.


Comunque, tutte le info sulla grande raccolta di comic strip italiane potete trovarle in questa pagina. In modo elementare.

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venerdì, ottobre 19, 2007

 

StRRRippit (visto da Cius)

Anche Quiff e il compare Vermiglione, personaggi ideati da Cius, hanno qualcosa da dire su StRRRippit - comic strip italiane.




Tutte le info sulla grande raccolta di comic strip italiane potete trovarle in questa pagina.

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mercoledì, ottobre 17, 2007

 

Strip Seasons


È nata una nuova rivista italiana di comic strip. Strip Seasons, primo numero nel luglio scorso, Bottero Edizioni.
Siamo un po' in ritardo nel segnalarla ma tra poche righe si capirà il perché.

Con una notizia del genere ad appassionati come noi verrebbe voglia di accendere un paio di ceri in qualche chiesetta e poi, tornati a casa, festeggiare aprendo una bottiglia buona.
In realtà è stato difficile procurarsi il numero uno. E qui cominciano i primi problemi. È distribuita solo nelle fumetterie con una lentezza spaventosa. Il numero di luglio è arrivato ad agosto inoltrato, la fumetteria ha chiuso per le sue brave ferie, la vicenda si è trasformata nella ricerca del sacro Graal in città (corollario ineluttabile il numero di agosto lo trovi a fine settembre). E in generale in quei posti terribili tra prodotti Marvel, Manga, graphic novel vive male. Le comic strip sono un fumetto popolare, l'edicola dovrebbe essere lo spazio di vendita naturale. Gli orchi che gestiscono le fumetterie poi sono i primi a non gradire le riviste.

Verrebbe voglia di parlarne bene solo perché esiste. Perché qualsiasi sforzo per rilanciare la scena delle strip andrebbe incoraggiato e premiato. Con fatica non possiamo però esimerci da alcune critiche. Sognavamo qualcosa di nuovo, concorrente all'immarcescibile e amato Linus, una piccola alternativa come ai tempi de Il Mago ed Eureka (e altri ancora).
Sulla grafica e l'impaginazione non vogliamo infierire. In un dibattito su comicus.forumfree.org ne hanno già detto di tutti i colori. Bruttina la copertina, incomprensibile e fastidiosa la scelta della pin-up rispetto ai contenuti (ripetuta nel numero di agosto, vedi sotto, ora però nelle ultime uscite appare più opportunamente qualche personaggio di carta). L'impaginazione all'interno è appena superiore a quella di una fanzine, con qualche caduta di stile: a pagina uno, tra le illustrazioni che accompagnano l'articolo di Ferruccio Alessandri, vecchio vate dei fumetti chiamato a onorare l'esordio, è stata buttata una vignetta di Andy Capp palesemente presa dal web a bassa risoluzione (e quindi sfuocata sulla stampa). I refusi nei testi sono frequenti e l'impressione che ti lasciano è quella della mancanza di un lavoro di editing nonostante la buona volontà. L'abuso dell'inglese in tutte le parti, testi, titoli è impressionante.


I contenuti. Mensile di fumetti, attualità, costume e cultura, si dichiara in copertina. Cominciamo dagli articoli di contorno. Un'intervista sul Wrestling. Due pagine di una rubrica "Crazy World", Notizie pazze dal mondo, che sembra una riedizione dilatata di quelle sezioni che incontri sulla Settimana Enigmistica tipo "forse non sapevate che", oppure "strano ma vero". "Miniera neozelandese invasa da lumache giganti" è l'attualità?
Più avanti un'intervista ad una regina americana dei talk show (certa Denise Ames, confessiamo la nostra ignoranza sul personaggio, saremmo così tanto fuori dal giro?) "sui limiti dell'entertaiment e dell'infotaiment" (sic). Senza cattiveria, viene un filo di tristezza ricordando la grande tradizione di recensioni di grande qualità, articoli di cultura alternativa, i racconti originali e le ottime firme che hanno sempre accompagnato tutte le riviste storiche di comic strip in Italia.

I fumetti. Siamo perplessi. Buono il tentativo di ricerca di nuovi percorsi e altri talenti svolto da Gianluca Piredda. Ci siamo divertiti con alcune delle proposte. Su sette strisce però solo due sono italiane. Niente da dire sulla scelta di queste, Crow's Village di Lele Corvi e RX  sono tra le più amate nel sommerso web italiano. Osservando però quelle straniere scelte ci è venuto pacifico pensare ad almeno una decina di autori italiani che avrebbero meritato spazio. Per dirla tutta, molto più bravi degli autori stranieri proposti. Davvero dalle nostre parti non c'è altro? Assieme agli articoli il tutto passa una terribile impressione di esterofilia che un po' delude le attese.
Per qualcuna delle strip non italiane ci si chiede le ragione della selezione.
Penny and Aggie ad esempio è un prodotto molto ben realizzato, ben disegnato, ma sembra una striscia destinata ad un target di teenager e la vedremmo bene in uno di quei periodici per ragazzine che hanno oggi grande successo editoriale.
L'impressione generale è che Strip Seasons abbia un limite di base. Una buona rivista nasce da un lavoro di squadra, una redazione assortita, dove magari si litighi anche sulle scelte, dove le idee nascano dal confronto e da diversi contributi ed esperienze. Questo ci sembra invece, come si usa dire, un "One man show". L'augurio per Gianluca Piredda e per Bottero che lo sostiene è che il tentativo prosegua. C'è sicuramente spazio e voglia per una rivista alternativa di strisce. La scena italiana lo meriterebbe. L'incoraggiamento? Costruire una redazione e una rete di collaborazioni che possa portare ad un prodotto più originale e ambizioso.

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lunedì, ottobre 15, 2007

 

Ludwig - la striscia del lunedì


Ludwig © Gab 2000-2007 - E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autore

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sabato, ottobre 13, 2007

 

StRRRippit (visto da RX)

È il turno di RX,  inconfondibile il suo stile goliardico, per la striscia di promozione di StRRRippit.

Tutte le info sulla grande raccolta in questa pagina.

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giovedì, ottobre 11, 2007

 

Il lato oscuro dei Peanuts


Nella nuova sezione R2, sotto la classificazione "Fumetti e veleni", La Repubblica del 9 ottobre scorso segnala l'uscita di una nuova biografia dedicata a Charles M. Schulz.
Qual è il pugno negli occhi dei lettori che non fa passare la notizia inosservata? Schulz viene descritto come cupo, ansioso, preda di depressioni feroci e attacchi di panico. Dopo centinaia di interviste, scavi ulteriori negli archivi e un meticoloso esame delle 17.897 disegnate
David Michaelis tira giù un libro di ben 655 pagine per raccontarci un'immagine diversa del papà dei Peanuts.
Non del tutto inedita. Che Schulz fosse di indole melanconica era noto, già raccontato in interviste e biografie precedenti. E non serviva un corso di psicologia per capire che da qualche parte doveva pure venire quella caratterizzazione dei suoi bambini, con le loro solitudini, tristezze, amarezze, velate sotto un umorismo poetico e delicato.
Il mercato editoriale americano è sempre molto affamato di biografie. Se poi affondano il coltello tanto meglio. Michaelis e il suo lettore modello ficcanaso scoprono un po' l'acqua calda. Come sempre dietro il talento non c'è una divinità creatrice perfetta, anzi spesso troviamo personalità sofferte, talvolta gentaglia che ha ricevuto una dote da qualche musa. Schulz aveva i suoi bravi cocci, un matrimonio fallito, frustrazioni editoriali che fama e soldi non guarirono mai. Certo ci piace immaginarlo al suo tavolo da disegno, sorridente e in pace con il mondo, creatore di una saga bellissima, adorato e coccolato da amici, famiglia e lettori. Ma stendere le sue strisce sul lettino dello psicanalista (quasi 250 sono state scelte e inserite nella biografia a questo scopo) per scovare tutti i collegamenti con i suoi problemi di vita è un po' troppo. Da alcune analisi arriverà la scoperta di una tendenza da donnaiolo. Da altre la conferma dei suoi risvegli con sensazioni di terrore nella vita (ma va? Chissà come mai tutte quelle nottate di Charlie Brown con quei pensieri persi). Sarà tutto anche vero ma di un autore ci interessa il discorso universale, non rintracciare morbosamente tutti i fili reali su quanto abbia riversato della propria vita nelle tavole.
Che un cartoonist riveli molto di se stesso e della sua vita interiore nelle strisce, quasi un diario interposto, è un po' ovvio, sta sottotraccia (deve stare) e va bene così. Smontare il giocattolo non ci interessa e non saremo tra gli ansiosi acquirenti della nuova biografia anche se Schulz sta nel nostro olimpo delle comic strip.
La famiglia di Schulz gioca naturalmente la sua parte e ha contestato nel merito le parti della biografia che descrivono i lati più oscuri e tenebrosi. Quello che a noi non va è invece proprio il modo di guardare il lavoro
dell'autore. Charlie Brown non riusciva a calciare mai la palla perché come disse Schulz "La felicità non è divertente". Da quale angolo remoto della sua vita arrivasse la riflessione non ci interessa. Ci basta la strip.

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mercoledì, ottobre 10, 2007

 

La lunga avventura di Gasoline Alley (seconda parte)

www.quiff.it[Seconda parte dell'articolo dedicato a Gasoline Alley, curato da Fabrizio Mischiati, alias Cius, www.quiff.it Trovate la prima parte nel post del 4 ottobre]




Da quel profondo cambiamento introdotto nella vita dei personaggi, la strip assumerà sempre più i contorni di una continuity-strip con i personaggi che iniziano a vivere vere e proprie vicende collegate tra loro nel tempo. Ma non è solo questa continuità a contraddistinguere l'opera di King: contrariamente a quanto accade alla maggior parte dei personaggi, quelli di Gasoline Alley, crescono, cambiano, invecchiano e inevitabilmente muoiono. Creano così con le loro avventure una vera e propria soap-opera (la prima forse
in assoluto) nella storia delle comic strip. Il bambino che Walt adotta viene chiamato Skeezix (dal nome che i cowboys davano ai vitelli rimasti orfani) cresce assieme ai nuovi genitori, diventa adulto e nel tempo prende in mano le redini dell'intera vicenda.



C'è un altro aspetto però, come dicevo, legato in modo singolare alla serie. E riguarda i suoi autori. Frank King infatti la disegna fino al 1951 quando passa il testimone a Bill Perry suo assistente, per le tavole domenicali, e a Dick Moores per le strisce giornaliere. Quest'ultimo nel 1975, l'anno del ritiro di Perry, si ritrova solo nella responsabilità di continuare la serie che mantiene regolare fino a cederla nuovamente, alla sua morte, a Jim Scancarelli, tutt'ora impegnato nella sua realizzazione, creando di fatto una delle più longeve saghe della storia a fumetti americana, attraversando fino ad oggi da quel lontano 1918, quasi un secolo di avventure sotto la penna di ben quattro cartoonist.




Tavola originale ad acquerello e china del 24 giugno 1923

Sebbene nel tempo la strip abbia cambiato i suoi connotati e si sia adeguata al mutare di più stili è sopravvissuta fino ad arrivare in piena forma anche alla riproduzione su web (avrebbe mai potuto immaginarlo Frank King?).
La striscia gode attualmente di una folta schiera di appassionati e si mantiene, ironia della cosa, giovane e sempre attuale. I personaggi sono cresciuti, Skeezix è ormai un nonno, ha combattuto nella Seconda Guerra mondiale, molti personaggi (tra cui due dei precursori: Doc e Avery), sono usciti dalla serie negli anni '90, altri hanno avuto figli e nipoti mutando profondamente l'intera vicenda.

Scancarelli è riuscito a mantenere vivo l'interesse grazie a numerosi richiami al passato, ad eventi che hanno creato una grande curiosità nei lettori come, ad esempio, la morte nel 2004 della madre adottiva di Skeezix, Phyllis Wallet, con una vignetta storica, volutamente enigmatica, che non dava a intendere di chi si trattasse realmente, lasciando quella settimana con il fiato sospeso migliaia di affezionati lettori (in alcuni siti statunitensi che raccolgono la cronologia delle morti di personaggi famosi si può trovare talvolta accanto a nomi di persone realmente esistite anche quello di Phyllis Wallet!).




Strip disegnata da Jim Scancarelli per l'annuncio
enigmatico ai lettori della morte di Phyllis Wallet


Dal punto di vista puramente visivo, l'opera in se è magnifica. Le coloratissime pagine domenicali sono una gioia per gli occhi al pari delle tavole di Little Nemo, in cui la costruzione delle vignette non è mai scontata o banale.
Il dialogo e l'atmosfera ricreata assumo tinte oniriche o surreali raccontando con gli occhi della fantasia la vita di tutti giorni. Sono pagine enormi, che rubano la scena e vanno ammirate nella loro interezza per essere apprezzate pienamente. King si ispira intenzionalmente a quel Winsor McCay che l'ha profondamente
influenzato e la sua opera ne è un continuo elogio. Pur essendo una storia completa e realmente possibile Frank King si lascia comunque andare a visioni poetiche riuscendo a stupire il lettore in una continua ricerca di nuove forme di composizione e di accostamento di colori dando prova di una incredibile immaginazione
e grande capacità tecnica (sono uno spettacolo ad esempio le tavole che raccontano la costruzione della casa di Skeezix postate qui in basso).




Per capire quanto siano stati grandi gli autori di quell'epoca e quanto sia stato importante il loro lavoro, basti pensare che anni dopo disegnatori come Hergè traevano ispirazione dall'arte e dallo stile di quelle tavole trasformandolo e attualizzandolo in quella famosa "ligne claire" che ancora oggi fa scuola in tutto il mondo. Non è raro, oggi, invertendo per gioco le parti, trovare in quei disegni dei primi del novecento alcuni tratti e caratteri di affinità presenti in Tintin dieci, vent'anni dopo, (Skeezix in alcune tavole come quelle postate qui sopra, sembra davvero il ragazzo con il ciuffo di Hergè…) a simbolo di una continuità e di una evoluzione che si tramanda nel tempo come di padre in figlio.



La ricostruzione del cast di Gasoline Alley in due tavole di Jim Scancarelli,
la prima degli anni '40, la seconda (sotto) con un albero genealogico più recente

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lunedì, ottobre 08, 2007

 

Ludwig - la striscia del lunedì


Ludwig © Gab 2000-2007 - E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autore

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sabato, ottobre 06, 2007

 

StRRRippit

Come si fa promozione a una raccolta di strisce? Ma con delle strip, sorridendoci su. Naturalmente. Questa volta è il turno del professor Zappaterra, uno dei personaggi di Lido Contemori nella serie pillole, docente acuto e terribile nelle elucubrazioni.

Tutte le info sul volumone in questa pagina. Abbiamo saputo di qualche difficoltà nel reperimento nelle fumetterie. Abbiate fede: chiedete e vi sarà distribuito. Per chi avesse perso le puntate precedenti StRRRippit è stato presentato in questo post.

Un grande grazie ai molti blog amici che stanno sostenendo l'opera, quali ad esempio www.ettorebaldo.com, il blog dell'illustratrice Giorgia Atzeni, quello dei disegnatori Bruno Olivieri, di Silvio Camboni (chiediamo scusa per quelli che non abbiamo menzionato).

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giovedì, ottobre 04, 2007

 

La lunga avventura di Gasoline Alley (prima parte)

www.quiff.it[Articolo a cura di Fabrizio Mischiati, alias Cius, www.quiff.it]




Tra le strip americane che hanno fatto la storia dei comics, ce n'è una forse poco conosciuta ai più che rientra in quel genere particolare e affascinante di cui fanno parte Krazy Kat, Little Nemo, Dreams of Rarebit Fiend, per citarne alcuni. Un genere che combina una fantasia selvaggia e genuina ad uno stile visivo di grande intensità. Al pari di una produzione onirica come quella di Winsor McCay o di una poetica come quella di George Herriman, anche le tavole di Frank King e del suo Gasoline Alley (letteralmente "il vicolo della benzina"), hanno caratteristiche e tratti personalissimi.
Un lavoro che si rivela pagina per pagina e che nasconde curiosità e particolari atipici per la maggior parte delle comic strip.

King nasce nel 1883 nel Wisconsin e nel 1901, a soli 18 anni, inizia la sua carriera presso il Minneapolis Times per poi passare nel 1910 al Chicago Tribune, quotidiano che negli anni successivi all'interno della pagina domenicale "The Rectangle" pubblicherà molto materiale dell'autore decretandone il successo.


Ci sono pareri discordanti sulla data effettiva di esordio della serie. Secondo il Chicago Tribune la prima strip esordì il 24 novembre del 1918 ma l'autore sostiene di non averla pubblicata prima del 1919. Una delle tante stranezze.
[nota di Max: la questione, stando a quello che riferisce Brian Walker in "The Comics before 1945", può essere spiegata così: all'interno del cosiddetto "The Rectangle" una pagina che raccoglieva tavole singole apparve già dal novembre del 1918 una nuova vignetta intitolata "Sunday Morning in Gasoline Alley", ma il vero debutto come serie indipendente, vera e propria comic strip, arrivò il 24 agosto 1919]

Fatto sta che in quegli anni King aveva a disposizione, in condivisione con altri cartoonist, un piccolo spazio all'interno del Rectangle, in cui fece comparire periodicamente un gruppo di personaggi fissi che discutevano di un tema già parecchio in voga all'epoca: le automobili. "Talking about cars" così venne battezzata la serie a suo tempo, conquistò il pubblico tanto che il Chicago Tribune negli anni successivi decise di promuoverla a strip giornaliera oltre a spostare la tavola domenicale, costretta a spazi ridotti e ad un essenziale bianco e nero, ad un ben più appagante formato a pagina intera completamente a colori, completando così l'evoluzione di quella serie che da quel momento in poi l'autore chiamerà definitivamente Gasoline Alley.


Fin qui la storia. O per lo meno una piccola parte. La serie ha molto da raccontare. Una vera e propria epopea americana che si compone sia delle vicende dei personaggi di fantasia che la popolano sia di quelle delle persone in carne ed ossa che l'hanno creata.
Andiamo con ordine.

Walt, Doc, Avery e Bill, i personaggi di "Talking about cars", sono i precursori della strip. Il classico gruppo di amici che si ritrova in compagnia discutendo di una loro passione in comune diventano ben presto un appuntamento fisso per i lettori maschili, vuoi per l'argomento affrontato, vuoi per la capacità di King di attualizzare gli argomenti dell'epoca. Questo successo spinge Joseph Patterson, l'editore del Tribune, ad una decisione che cambierà le sorti della strip: introdurre nella serie il personaggio di un bambino per catturare l'attenzione anche del pubblico femminile. Walt Wallet, il protagonista, si ritrova così un bel giorno fuori dalla porta di casa una cesta, un biglietto e, sprofondato in un enorme cuscino, il viso innocente di un neonato (l'unico modo consono all'epoca e allo stato di single del personaggio per introdurre la figura di un bimbo in fasce), decide di adottarlo e successivamente di prendere in moglie la compagna Phyllis Blossom. Ha inizio, con la creazione di quella famiglia, una delle avventure più longeve della storia delle comic strip mondiale.


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mercoledì, ottobre 03, 2007

 

Geremia di Pino Zac

[Post a cura di Umberto Randoli, alla ricerca del Gatto Filippo di Zac s'imbatte in Geremia, Chiediamo venia per la qualità delle immagini ma siamo nella pura archeologia fumettara]

Scrivendo il post su Kyrie & Leison mi era venuto il desiderio di conoscere la prima strip italiana realizzata da Pino Zac (1930-1985). Ricordavo il nome (Gatto Filippo), il giornale (Paese Sera) e il periodo (anni 50), ma mancava la spinta ad iniziare la ricerca. Mi è arrivata dal blog di Luca Boschi con i suoi articoli estivi sui gatti.
Dovevo trovare Gatto Filippo.

Nel 1953 il Paese Sera ancora non aveva la sua pagina delle strip. Solo l'edizione domenicale aveva una pagina di vignette tratte da vari quotidiani esteri. In fondo a questa pagina c'era una striscia del
Piccolo Re di Soglow.


È proprio nel 53 che nasce la prima strip, ma in realtà non si tratta del Gatto Filippo.


la prima striscia di Geremia

Sul giornale di venerdì 31 Luglio 1953 il ventitreenne Pino Zac pubblica la striscia "Geremia il terrore della prateria" (sopra la prima): sono tavole mute che hanno come protagonista un cowboy che vive in uno strano Far West con molte caratteristiche contemporanee.


Lo stile del disegno ancora non è quello dello Zac che conosciamo, ma il tratto è molto buono e le trovate divertenti.



La striscia aveva cadenza settimanale. Dal 5 novembre dello stesso anno inizia ad essere pubblicata due volte a settimana, il giovedì e il venerdì, piazzata qua e là tra le notizie. Dal 25 novembre l'appuntamento con le strisce comiche diventa quotidiano e a Geremia si alterna il Gatto Filippo.


Geremia dura un anno esatto. Sul Paese Sera del 30 luglio 1954 esce l'ultima strip dove si vede il cowboy nel saloon sentirsi male dopo aver bevuto una "Cola calda".
Che la bevanda gli sia stata fatale?

Umberto Randoli


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lunedì, ottobre 01, 2007

 

Ludwig - la striscia del lunedì


Ludwig © Gab 2000-2007 - E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autore

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