giovedì, agosto 30, 2007

 

The Little King di Otto Soglow




Nella stravagante categoria delle strisce mute "Il Piccolo Re" (The Little King) di Otto Soglow (1900-1975) è forse la più particolare, anomala e lirica. In realtà la scena non è completamente silente. Chi non parla mai, come regola di stile determinata dall'autore, è il re. Alcune frasi, non molte, arrivano dalle comparse di contorno, come squilli di tromba.
L'ambientazione è quanto di più insolito ci si possa aspettare. Il protagonista è un monarca, piccolo in altezza ma ben grassoccio, con baffoni, ermellino e una corona ingegnosa per come è stilizzata. Non è dispotico. Neppure ci sono tracce di satira mirata all'epoca delle tirannie monarchiche. Soglow si diverte a ricostruire con una grande sobrietà tutto l'armamentario delle regie di una volta che invece, come si sa, era alquanto pomposo. Al minimalismo verbale si aggiunge quello grafico con un tratto lineare, fondato su rotondità quasi geometriche, niente retini, rari i riempimenti nella ordinaria versione in bianco e nero.
Ciambellani impettiti sempre con il petto in fuori. Grandi scalinate, ampi saloni, uniformi da parata, mostrine, alamari, generali, cortigiani. Problemi di visite con varie teste coronate, scià, sultani, diplomatici. Grandi formalità ed etichette. Un mondo per gli europei in estinzione (siamo nella prima metà del novecento). Sconosciuto, lontano e affascinante per gli americani, quasi esotico per loro.






Il piccolo re si fa capire solo con pantomime, non si inquieta, non sbraita. Ha desideri da bimbo di pochi anni, talvolta sembrano quelli dell'uomo qualunque della strada, è superattivo, giocherellone. Mentre tutto è intorno terribilmente serioso e convenzionale lui prende l'iniziativa per risolvere i problemi con soluzioni che, in contrasto, sono poeticamente infantili. Ha potere, assoluto come è regola per uno che sta su un trono, ma l'esercizio bizzarro che ne fa non cambierà mai la rigidità dell'etichetta e l'impassibilità dei cortigiani.

Le gag sono tutte visive, nessuna battuta, questa è la meraviglia. Ci vuole davvero fantasia a immaginarsi un gioco così, serve una gran maestria per tirarne i fili, per portarlo avanti. Si comprende la piacevole sorpresa per il lettore e il successo di queste tavole.







The Little King è una comic strip ormai antica, chiusa con la morte dell'autore nel 1975. È stata pubblicata anche dalle nostre parti e ha avuto l'onore di una raccolta nella collana Oscar Mondadori. Soglow la creò nel 1931 per il New Yorker. Attirò presto l'attenzione di un magnate dell'editoria come William Randolph Hearst, un tipaccio che aveva tanto fiuto per gli affari quanto gusto per le buone strip. Non potendo portarla subito sul King Features Syndicate, a causa dei vincoli con il precedente editore, per i primi anni produsse una sorta di clone chiamato "The Ambassador".




Etichette: , ,


Commenti:
http://www.goofbutton.com/2007/07/otto_soglow.html
 
Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]





<< Home page

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]