mercoledì, agosto 01, 2007

 

Gli originali, una riflessione di mezza estate di Mak (prima parte)

[Tutto è nato da una richiesta a Mak, alias Marco Dambrosio, l'autore di Rufus che da qualche settimana vi allieta il venerdì. "Potresti regalare un originale?"
Lo chiedevo per il piccolo museo delle comic strip Balloons, non per appenderlo come trofeo nello studio, come se fosse l'equivalente di una testa di cervo per un cacciatore di comic strip. Dambrosio ha proposto in risposta una spassosa riflessione sul tema, secondo il suo stile, con spunti anche molto seri. C'è da ragionare, per chi ne abbia voglia, su cosa significa produrre un lavoro artistico nell'epoca informatica. Una prima risposta paradossalmente può arrivare dalla stessa antica tutela legale del diritto d'autore che da sempre, come vedremo, si guarda bene dall'identificare l'opera dell'ingegno con il primo supporto materiale su cui è realizzata. Ci ritorneremo ancora, soprattutto quando uscirà la seconda puntata che attendiamo.
Al tema degli originali avevamo dedicato
uno dei primi post su Balloons, ma era appena didascalico. Qui invece il discorso si fa più serio ma anche molto più divertente.]





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Commenti:
Interessante riflessione, Mak. Io credo che non sarà più il prodotto finito l'oggetto originale di cui potrà fregiarsi il collezionista: il web è una rivoluzione e ci vuole una nuova costituzione di regole anche per decidere cosa è "originale" e cosa no.
Piuttosto penso che "l'oggetto originale" diventerà lo strumento: su questo piccì ha digitato Mak, tutta la sua prima serie è stata creata con questo...guardate, con questa luce speciale si possono vedere le sue impronte digitali!
eccecc..
 
Per natura sono scettico.
Non sono sicuro che una copia di un file sia perfettamente uguale all'originale.
non ho idea se ci sia stata qualche persona che abbia brovato a copiare più volte per vedere se dopo tot volte sia perfettamente uguale all'originale.

Comunque ricordiamoci che parliamo di collezionismo e quindi non usiamo la logica.
Con il collezionismo non ha nulla a che vedere, il collezionista è illogico per natura.
 
Molto giusta l’osservazione di Umberto. Il collezionista cerca l’autografo, la reliquia, spinto quasi da pensieri parareligiosi. Cerca il segno dell’autore, fin quando la vecchia tecnologia glielo consente. Siamo fuori da un ragionamento razionale. Con quello che spende potrebbe comprarsi splendide riproduzioni, molti album.
Su un punto del discorso di Mak poi non concordo affatto. L’equivalenza fra conoscenza della materia, collezioni personali e pallositá dei soggetti coinvolti. Non sono incalliti, ci sono insospettabili passioni e interessi trasversali, il club non esiste.
 
@umberto
la tua osservazione merita risposta (non che altre non lo meritino, è solo che non pongono quesiti).
Come esperto informatico (hehehe... rido prima io, ma la lunga passione porta alla qualifica) posso assicurarti che la centomiliardesima copia di un file, nell'ambiente digitale, è una replica perfetta bit-per-bit del primo.
Eventuali errori (che darebbero origine a files bacati... che magari non si aprono nemmeno più), sono appunto errori.
Mentre, nella realtà fisica, è proprio impossibile, per la base probabilistica che ha l'universo (oltre a violare altre leggi che costituiscono l'insieme delle conoscenze attuali), duplicare perfettamente un oggetto materiale.
L'unicità è una proprietà intrinseca di ciò che conosciamo come materia*, non un difetto, l'errore nella copia, anche.

*Adesso qualcuno se ne uscirà citandomi la recente teoria sul teletrasporto (ma secondo tale teoria l'originale viene distrutto per creare la copia identica altrove) ed io ho parlato di materia (massa) gli esperimenti con i fotoni non valgono! hehehe.

Vabbè parecchio O.T. pavoneggiante, che sarà sicuramente e GIUSTAMENTE punito!

Mak (che se li cerca i pomodori!)
 
Se vogliamo un originale diverso dalle copie c'è davvero... il .psd, o .xcf, o che altro, cioè l'immagine di lavoro con i livelli, i colori esattamente come sono stati scelti, la risoluzione originale, i testi ancora allo stato vettoriale e non di pixel, ecc. ecc.

Un .bmp o .pcx poi sono le riproduzioni esatte del prodotto finito. Nel caso di palette di colori limitate già in partenza, anche un .gif può essere una riproduzione esatta. Già il .jpg è più aleatorio, viene persa informazione quando si convertono delle immagini in quel formato, e in linea teorica due compressori potrebbero restituire immagini diverse anche a parità di qualità impostata, anche in base all'hardware su cui girano ed altri fattori (arrotondamenti eccetera). Per non parlare del fatto che la maggior parte degli schermi ha uno spettro di tonalità e una resa proprie, quindi sensibilmente diverse da quelle degli altri...

(delirio per delirio...)
 
@STM (grazie per aver introdotto questo argomento del file "sorgente")

Per quanto vuoi risalire nella bottega del calzolaio... sempre di file si parla, e quindi duplicabili all'infinito.

I file son numeri.
Questo significa il termine "digitale".
Numero discreto (che non vuol dire che "non è malaccio", ma che tattasi di numero intero finito): questo è un file in definitiva.

Come dire che ci sia un originale del numero 7123 e le altre son copie.
hehehe...
(ciò non toglie che effettivamente ci sia chi paga una bella cifra a chi scopra (meglio dire "calcoli") il più alto "numero primo" scoperto ad oggi!)
M.
 
Molto OFF TOPIC
Ma l'articolo sui numeri primi che hai segnalaro è piuttosto vecchiotto.
Si riferiva al 40 numero di Mersenne
l'anno scorso hanno trovato il 44°che ha quasi 10 milioni di cifre.
Chi trova il prossimo si becca i 100.000 dollari di premio
 
Grazie umbè... era il principio che mi interessava comunq...
COSA!? vuoi dire che hanno già trovato il 42°!!!!
Cavolo, ho il pc acceso dal '92 ed avevo la barra di progressione su 97%.
ORA DEVO IMPOSTARE IL CALCOLO DACCAPO!!!

Grazie davvero UMBERTO!
Che giornata di @#!%#!
M.
;-)
 
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