mercoledì, giugno 27, 2007

 

Underworld di Kaz



L'umorismo è sempre una gran bella sfida. Spinge a vedere la vita da una prospettiva differente. La comicità nella sua forma più creativa significa porre dubbi, interrogarsi sulle cose. È anche un modo di rovesciare le cose del mondo.
In genere la comic strip viene intesa come barzelletta disegnata. Ma non sempre è così.
Queste riflessioni nascono dalla piccola raccolta "Mondo Boia! - fumetti efferati bizzarri" ("Underworld" il titolo originale della serie) di Kaz, edizione italiana Phoenix, uscita alla fine del 1997. L'autore, vive e lavora a New York, potrebbe essere ascritto all'underground USA. Tanto sotto terra però non sta. Vero che non pubblica con i syndicate sui grandi quotidiani e non potrebbe essere diversamente visto che per spigliatezza di temi e disegni farebbe andare di buon mattino la colazione di traverso a tante famiglie e colletti bianchi. Però è molto popolare e apprezzato, fa girare le sue strisce su riviste più d'elite come il New Yorker.





Quello che colpisce con Kaz è come smonta la realtà. Con pessimismo, buone dosi di moralismo (anche se a prima vista se ne potrebbe dubitare). Guardi le sue brevi sequenze secondo la forma tradizionale strip e prima ancora di sorridere sulla battuta, che spesso non c'è o è un ammiccamento al lettore, ti stupisci per come ha rimontato qualcosa che conoscevi.
Corrosiva, violenta in modo esagerato,
Underworld è una strip cattivissima. Potrebbe essere slapstick, il genere torte in faccia di lunga tradizione, ma è solo un lontano discendente, una lontana variante darwiniana. Questa è genere caccola sul dito, ti faccio vedere qualcosa di schifoso, comincio io autore a ridere per come la prenderai tu lettore.
Nel comico c'è sempre anche un messaggio serio.
C'è sempre una certa tristezza nella comicità (senza però cadere nello stereotipo dell'artista umoristico in realtà triste e malinconico nel privato). Ha un suo mistero, non si da dove arrivi. Per questo è una zona di comunicazione aperta, creativa, imprevedibile. La malinconia sotto è data dall'attenzione, la riflessione sul mondo. E infatti il suo contrario è l'indifferenza, non la tragedia.


Il mondo sotterraneo di Kaz discende per stile dal filone americano originato da Fritz the Cat di Robert Crumb. Molto inchiostro nero, parecchi pugni nello stomaco del lettore, gran libidine di far beffe del mondo dei cartoon tradizionali e allo stesso tempo voglia di esaltarne la cattiveria di fondo. Gatti, topi, paperi, maialetti e conigli della Disney e della Warner Bros prendono le stesse botte e squartamenti dei corti ma qui tutto, per gioco, è più truce, più sadico.





Un mix di punk rock e temi classici secondo lambiek.net e in effetti il divertimento nella strip di Kaz va oltre le parodie atroci. Il taglio del cast è quello variopinto tipico delle comic strip.





C'è un po' di tutto, anzi l'autore si diverte a realizzare diverse sottoserie come "Demisa" e "Dead Ed" dedicati al mondo dell'immaginario horror o come lo spassoso "Smoking cat", tra i nostri preferiti. Il tutto, apparentemente, poco politically correct. Apparentemente.





Un vero peccato che la raccolta italiana sia rimasta un uscita editoriale isolata.
Trovate un'altra bella dose di Underworld in lingua originale in
questa pagina d'archivio del sito ufficiale.



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Commenti:
Spettacolare è dire poco.
Non conoscevo assolutamente nè autore nè strip.
Grazie.
C.O.
 
Kaz, che bravo.


...


(ok, qualcuno 'sta idiozia doveva dirla. E' toccata a me 'stavolta. La prossima la lascio agli altri)
 
Scusate l'OT, ma Deco che fine ha fatto? Non è più nemmeno nella colonnina di sinistra?
 
Con nostro grande dispiacere Deco ha deciso di lasciare Balloons.
 
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