giovedì, maggio 24, 2007

 

Sunday Comics (1)

Abbiamo già accennato alle versioni domenicali delle strip con un'introduzione in un post precedente. Con una serie di articoli racconteremo ora qualcosa più in dettaglio.
Un aspetto divertente da osservare è che sono costruite con dello spazio di scarto che può essere tagliato.
Riassunto delle puntate precedenti. I cartoonist autori di comic strip lavorano principalmente per i quotidiani. Consegnano ai syndicate, secondo determinate scadenze molto anticipate rispetto all'effettiva data di pubblicazione, le loro strisce. Per quanto riguarda le "daily", le giornaliere, il formato è dato da una griglia ben determinata, appunto la "striscia" classica rettangolare (in genere, con qualche eccezione). La domenica i quotidiani escono con un inserto centrale più grosso di più pagine, a colori. Per tradizione le strip abbandonano il formato tipico e le storielle sono sviluppate su tavole più ampie. Le pagine di Sunday Comic però sono molto diverse a seconda del giornale: c'è chi concede più spazio e chi meno. In questo casino di formati differenti il cartoonist è chiamato a costruire e consegnare una tavola che può essere ridotta senza pregiudicarne il significato. Le Sunday Comic sono facilmente riconoscibili nelle raccolte che pubblicano dalle nostre parti e hanno un rapporto ovviamente di uno a sei con le altre, le daily.
E a questo punto arriva l'aspetto divertente al quale accennavamo. Allo stesso tempo è anche una contraddizione insita in questo genere di fumetto. Mentre per le daily l'autore è chiamato ad acrobazie di sintesi, qualunque storiella o gag voglia tirare fuori deve farcela in quel rettangolino, nelle tavole domenicali deve invece perdere tempo, cazzeggiare con arte, se volete. Mettere su una parte che funziona ma della quale si può fare a meno. Sa già che in molte versioni sarà tagliata. E quest'arte dello splendido cazzeggio viene interpretata diversamente a seconda degli autori.
Passiamo ad esempi concreti (ma ne vedrete diversi nei prossimi post). Partiamo da Schulz, uno che sceglie sempre di allungare il brodo (come scoprirete, questa non è l'unica soluzione). In modo piacevole perché di un autore come lui non rinunceresti mai a un quadretto. Questa sotto è una delle tavole domenicali più famose, amate e gradite dai lettori perché contiene una lunga riflessione di Sally che ha fatto scattare meccanismi di identificazione in tanti. Lo spazio di scarto è quello evidenziato dalle due barrette rosse. Provate a immaginare la tavola senza quella prima linea di quadretti che molti lettori non hanno mai visto: funziona comunque, l'essenza, la vera strip, sta in quello che segue nelle altre due linee. Divertente anche notare che quasi sempre il lettore comune non percepisce lo spazio di scarto come tale.





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