giovedì, maggio 31, 2007

 

Sunday Comics (4)

McDonnell, l'autore di Mutts, gioca la partita dello spazio di scarto in un modo ancora diverso. In molte sunday comic l'area che si può tagliare corrisponde al pannello del titolo della serie. In Mutts la tavola iniziale che funziona da logo e da titolo non è mai uguale e viene trasformata ogni volta in un tributo grafico ad artisti e capolavori popolari, legato in qualche modo al tema della sunday comic (davvero un peccato perderla).
Assistiamo così a rivisitazioni "muttsiane" del famoso Bacio di Gustav Klimt, della Persistenza della memoria di Dalì, del Grido di Munch, di opere di Basquiat, Matisse, Andy Warhol, Gauguin, Mirò, e tanti altri che - secondo le parole dell'autore - hanno reso visibile l'invisibile.
Ma gli omaggi si estendono a poster e copertine di film e dischi che hanno segnato la cultura moderna e persino ad altri fumetti storici come Dick Tracy o a famose pubblicità e confezioni di prodotti (una ricca serie di esempi
in questa pagina del sito ufficiale, con la possibilità di vedere con un clic le fonti d'ispirazione). Mutts è una striscia divertente e poetica ma anche un testimone delle immagini della nostra epoca.
Nell'esempio sotto il pannello iniziale, che funge da titolo, è ispirato alla copertina del celebre album dei Procol Harum "A Salty dog" (se non conoscete la citazione procuratevi il disco, contiene uno dei brani più belli del pop degli anni '60, e se le note vi danno un sensazione di armonie innate è probabile che vi siano state passate con il liquido amniotico).
Crabby (gioco di parole inglese: crab uguale granchio, crabby uguale bisbetico e acido), il granchio dal brutto caratteraccio che compare in questa tavola domenicale, è uno dei personaggi più simpatici del cast di Mutts. Parla il linguaggio salato da marinaio incazzato dell'angiporto, sostituendo, secondo i canoni delle comic strip, le parolacce con un mucchio di "#*%@+" .
Come noterete c'è anche un'altra divertente citazione nel corso della strip. Crabby per scusarsi del ritardo con la compagna sta raccontando una sua favola del mare: è stato inghiottito da un cetaceo (finirà sputato perché - vedi la battuta finale - persino le balene lo trovano duro da digerire). Dentro incontra, come dice lui, un certo pazzo burattino italiano e un grillo "cantante" di collodiana memoria.




Riferimenti: sito ufficiale di Mutts: muttscomics.com (suggerimento: iscrivetevi nella sezione "My Mutts", riceverete ogni giorno, unico sito così generoso, una strip, comprese le versioni domenicali) e la scheda sui Ragnacci del Web.

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mercoledì, maggio 30, 2007

 

Sunday Comics (3)

Nell'uso dello spazio di scarto il drago è stato Hart. Generosamente vi inseriva un mini episodio in due battute, spesso con le formiche, separato rispetto alla tavola principale ma con una vaga attinenza al tema. Giocando con uno splendido stile minimalista e una sintesi magistrale, molte volte era persino più divertente della striscia base. Questo stilema è stato adottato anche dalle strisce sorelle gestite da Parker, Wizard of Id, Crock e altre.






Il problema poi però veniva dato dal fatto che nelle varie edizioni e ristampe le redazioni combinavano guai montando i quadretti. Lo hanno sempre fatto: specie le sunday comic, considerate un po' ingombranti, sono state di frequente maltrattate. Nell'esempio sotto la riproduzione della stessa tavola su un vecchio almanacco di Linus dei primi novanta. L'originale (sopra), come sempre nel caso delle sunday di B.C., era una tavola con base rettangolare larga. Nel smontare e rimontare i pannelli a tutta pagina su un formato rettangolare tipo A4 a base stretta si inventano una sequenzialità tra l'episodio di scarto e la sunday comic vera e propria. D'accordo che il lettore dopo un momento di perplessità digerisce tutto, ma rimane del tutto scorretto sul piano filologico (in altre serie degli almanacchi è stato sistemato meglio).





Questa manipolazione delle strip può lasciare perplessi ma è un po' nel loro destino.
Diceva il grande Ferruccio Alessandri in un articolo sul Mago dell'agosto 1976 (l'occasione era data da un una protesta di un lettore per come erano state rimontate delle strisce) : "
…È ora di rovinare la consequenzialità grafica delle strip…Questo purismo da grandi sacerdoti del tempio del fumetto comincia a darmi sui nervi, specialmente per la sua parzialità". In realtà il discorso di Alessandri era più complesso e riferito soprattutto alle "continuity strip", le storie che continuavano striscia dopo striscia (tipo Dick Tracy) giornalmente che, rimontate in un unico contesto, avevano necessità di un po' di editing. Il senso del ragionamento era però anche più generale. Secondo Alessandri non è il caso di stracciarsi le vesti perché le strip, dovendo (e avendo l'ambizione di) andare su un'infinita di supporti diversi, quotidiani, periodici, in diverse lingue, comunque si devono prestare a una serie di manipolazioni. Si pensi a quelle operazioni necessarie sui balloon per le necessità di traduzioni, ai diversi spazi e formati di stampa (rettangoli, lunghi o larghi). Alla necessità di tagliare ripetizioni dovute alla forma di pubblicazione originaria (nelle continuity strip giornaliere ci sono richiami alla storia che in una raccolta suonerebbero ripetitive e ossessive).
Non siamo d'accordo con dichiarazioni un po' "talebane" come quella del buon Ferruccio, tanto meno quando si assiste a palesi maltrattamenti, ma sul senso di base del discorso concordiamo. Una certa disponibilità alla manipolazione è necessaria. Chi, per la pura tutela dell'integrità del suo lavoro, non è d'accordo si rassegni a pubblicare per gli amici.




FlyUltima annotazione. Il teatrino delle formiche diretto da Hart nello spazio di scarto ha trovato uno spassoso epigono in Fly di Chris Osmoz (alias Marco Dambrosio), la strip più divertente tra quelle apparse quest'anno. La vicenda di questa striscia in formato "sunday" che a sua volta ha una sorta di preambolo è balzana e paradossale perché Dambrosio non ha alcuna necessità di pensare a tagli nella pubblicazione. Semplicemente e inconsapevolmente se lo è trovato nel DNA al momento di costruire la serie, come un residuo darwiniano. Immaginiamo che gli abbecedari si alternassero come niente alle strisce di Hart nella sua infanzia. Gli aspetti bizzarri non finiscono qui. Ha iniziato fondendo questo spazio (che, come detto, aveva nelle corde) nella tavola per dilatarne un po' lo scenario. Poi è diventato una ministoria a parte in perfetto stile B.C.. Quindi ha cominciato a tracimare, sublimarsi, gonfiarsi, arricchirsi di colori e dettagli finché ora è diventato quasi la parte principale, dispendiosa, tutt'altro che minimalista, tanto che, a dirla tutta, lo spazio di scarto forse adesso è dato dalla storiella che segue. Ma Dambrosio è così in tutte le sue modalità (vedi anche Makkox un altro degli alias con i quali va a festa), la parola disciplina stava in una pagina del suo vocabolario che è stata strappata, finisce per debordare da qualsiasi contenitore, fa un sacco di pipì di talento e ogni tanto gli scappa fuori dal vaso. Ci penseranno forse gli editori a mettere qualche limite, quando ne troverà uno. Fly comunque è deliziosa, discende dalla scuola dei classici ma ha trovate e percorsi originali. Ben disegnata e costruita, è ormai tra le nostre preferite e prima o poi ne parleremo un po' più a lungo sperando che arrivi a uno stile definito.

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martedì, maggio 29, 2007

 

INKSPINSTER - una striscina ogni martedì

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lunedì, maggio 28, 2007

 

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sabato, maggio 26, 2007

 

Sostiene Quiff

[un'osservazione di Quiff, i punti di vista sulle vicende del fumetto si possono raccontare anche con le strisce, ogni tanto ne portiamo via una all'amico Cius www.quiff.it/]


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venerdì, maggio 25, 2007

 

Sunday Comics (2)

Anche Trudeau nelle versioni domenicali di Doonesbury opta per la soluzione di dilazionare l'avvio vero della strip. Lo spazio di scarto, quello che può essere tagliato, come vedete nella tavola sotto, è quello piuttosto palese dei primi due quadri, evidenziato dalle due barrette rosse.
Abbiamo scelto questa sunday comic perché è una di quelle dove Mike e Zonker leggono la posta ammiccando direttamente ai lettori. Se ne parlava nei commenti
nel recente post dedicato ad un'ultima raccolta di Doonesbury.

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giovedì, maggio 24, 2007

 

Sunday Comics (1)

Abbiamo già accennato alle versioni domenicali delle strip con un'introduzione in un post precedente. Con una serie di articoli racconteremo ora qualcosa più in dettaglio.
Un aspetto divertente da osservare è che sono costruite con dello spazio di scarto che può essere tagliato.
Riassunto delle puntate precedenti. I cartoonist autori di comic strip lavorano principalmente per i quotidiani. Consegnano ai syndicate, secondo determinate scadenze molto anticipate rispetto all'effettiva data di pubblicazione, le loro strisce. Per quanto riguarda le "daily", le giornaliere, il formato è dato da una griglia ben determinata, appunto la "striscia" classica rettangolare (in genere, con qualche eccezione). La domenica i quotidiani escono con un inserto centrale più grosso di più pagine, a colori. Per tradizione le strip abbandonano il formato tipico e le storielle sono sviluppate su tavole più ampie. Le pagine di Sunday Comic però sono molto diverse a seconda del giornale: c'è chi concede più spazio e chi meno. In questo casino di formati differenti il cartoonist è chiamato a costruire e consegnare una tavola che può essere ridotta senza pregiudicarne il significato. Le Sunday Comic sono facilmente riconoscibili nelle raccolte che pubblicano dalle nostre parti e hanno un rapporto ovviamente di uno a sei con le altre, le daily.
E a questo punto arriva l'aspetto divertente al quale accennavamo. Allo stesso tempo è anche una contraddizione insita in questo genere di fumetto. Mentre per le daily l'autore è chiamato ad acrobazie di sintesi, qualunque storiella o gag voglia tirare fuori deve farcela in quel rettangolino, nelle tavole domenicali deve invece perdere tempo, cazzeggiare con arte, se volete. Mettere su una parte che funziona ma della quale si può fare a meno. Sa già che in molte versioni sarà tagliata. E quest'arte dello splendido cazzeggio viene interpretata diversamente a seconda degli autori.
Passiamo ad esempi concreti (ma ne vedrete diversi nei prossimi post). Partiamo da Schulz, uno che sceglie sempre di allungare il brodo (come scoprirete, questa non è l'unica soluzione). In modo piacevole perché di un autore come lui non rinunceresti mai a un quadretto. Questa sotto è una delle tavole domenicali più famose, amate e gradite dai lettori perché contiene una lunga riflessione di Sally che ha fatto scattare meccanismi di identificazione in tanti. Lo spazio di scarto è quello evidenziato dalle due barrette rosse. Provate a immaginare la tavola senza quella prima linea di quadretti che molti lettori non hanno mai visto: funziona comunque, l'essenza, la vera strip, sta in quello che segue nelle altre due linee. Divertente anche notare che quasi sempre il lettore comune non percepisce lo spazio di scarto come tale.





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mercoledì, maggio 23, 2007

 

Drama di Cesare Reggiani

Immaginiamo di tornare a casa stanchi dopo una giornata lavorativa. Ci sdraiamo sul divano. Accendiamo la televisione pronti a prenderci il meritato riposo ma, invece di una qualsiasi nota testa parlante, appare un giovane dai lunghi capelli biondi e lisci. Indossa un maglione nero a collo alto, uno dei suoi 30 maglioni neri a collo alto, occhi cupi che vi guardano dritto negli occhi.
Un attimo di pausa e poi, senza mai distogliere lo sguardo, dice:
"Voi vi chiede come mai nel mondo d'oggi non c'è più amore!...
Bah!... Perché mai dovrebbe esserci?".
Questo inquietante personaggio è "Drama" colui che si nutre delle miserie e dei drammi che lo circondano. Il suo umorismo nero è graffiante, irritante, di moda all'epoca (è uscito nel 1974) quanto mai attuale oggi. II disegno è raffinato, volutamente ripetitivo, lo sfondo è pieno di retini (sigh!) di ogni tipo e forma. Se lo dovessi paragonare a qualcuno, e lo faccio perché mi diverte, è un mix di Jules Feiffer e Roy Lichtenstein.
Il suo creatore è Cesare Reggiani: agli esordi ma già prometteva buone cose e così è stato, visto il suo curriculum (vedi sotto).


Sfogliando un vecchio numero de "Il Mago" ho ritrovato una sua storia intitolata "Prigionieri della meta" su testi di Wupi e il personaggio principale, tale Ulmak di Hrom è...ma...acc?!... ma è Drama!... o quantomeno ci somiglia.
Ho potuto leggere queste divertenti, ma purtroppo poche strip di "Drama" sul n°1 di "Strip Pocket" edito da Gino Sansoni Editore Milano del 1974. Se vi capita a tiro prendetelo: è pieno zeppo di ottime strip di autori noti, ma anche di desaparecidos.
Il sito di Cesare Reggiani è molto interessante e ben curato:
www.cesarereggiani.com



Cesare Reggiani (Faenza, 1949) esordisce negli anni '70 come autore di fumetti con la creazione della lunga saga fantascientifica di Prigionieri della meta, con testi di Wupi, pubblicata prima su Alter, poi su Il Mago e raccolta in albo in Francia. Nel 1980 scrive e disegna l'albo "Deviazione Cerebrale" (Editiemme) tradotto in Francia e Spagna. Dopo l'ultimo, e il più amato, "Le dieci esperienze di Orino Vientellio" (1982) lascia il fumetto e si dedica completamente all'illustrazione.
Dal 1977, anno in cui dà il via ufficialmente alla professione, produce un gran numero di illustrazioni di fantascienza. Allo stesso tempo collabora, sempre su temi fantascientifici, con il mensile Playboy, poi con Starbene e Sirio. Dopo la partecipazione al Salon des Illustrateurs a Parigi (1984) Reggiani si impegna in una intensa attività in campo pubblicitario, producendo immagini per importanti campagne. In seguito selezionerà il lavoro pubblicitario per dedicarsi sempre più a quello editoriale. Inizia una collaborazione dapprima con il Club degli Editori, quindi con Rizzoli RCS, ma è con Urania Mondadori che Reggiani torna sui temi della fantascienza, temi che trova congeniali alla sua vena surreale e immaginifica pur non essendo un appassionato del genere letterario.
A cavallo dei '90 inizia una fattiva collaborazione con il gruppo Longanesi, Tea, Salani disegnando copertine di fantasy e di avventura e dei Romanzi della natura (Salani). E' del 1991 la pubblicazione del diario di viaggio umoristico Il Danubio in bicicletta (Calderini), poi, per lo stesso editore un'edizione dell'Artusi illustrato all'acquerello.
Nel 1995 crea le dodici immagini del secondo numero del periodico Teléma e inizia una intensa collaborazione con il marchio Floor Gres il quale ha affidato alle sue immagini l'intera comunicazione. e il calendario 1999. Nel 1992 la Rai gli dedica una puntata della serie televisiva Matite d'Italia. Nel 1998 la città di Faenza gli dedica un'ampia mostra antologica in occasione della quale viene edito il volume monografico Esperienze. L'anno successivo produce le tredici illustrazioni per il calendario 2000 degli Scout per le Edizioni Fiordaliso. Nel 2000 illustra il libro di poesie I canti della stagione alta di Paolo Melandri ed esegue la grande decorazione (90 mq) per lo stand Floor Gres al Cersaie. Nello stesso anno viene pubblicato un nuovo catalogo dei suoi dipinti in occasione della mostra Feria d'Annone.
Negli ultimi anni si è dedicato con sempre maggiore impegno alla produzione pittorica con mostre personali in Italia e in Francia, dove nell'ottobre 2000 tiene la sua prima personale alla Galleria Romanet di Parigi, città nella quale risiede parte dell'anno.





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martedì, maggio 22, 2007

 

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lunedì, maggio 21, 2007

 

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venerdì, maggio 18, 2007

 

La pagina di comic strip di Paese sera (2)

Nel post precedente vi abbiamo mostrato una pagina di comic strip su Paese sera del luglio 1969. Diamo uno sguardo alle strisce presenti nove anni dopo, in quest'altra del 9 maggio 1978. (per vederla meglio fate clic sull'immagine per aprirla in versione più grande o scaricarla).


clic sull'immagine per una versione più grande


Dodici strip tra le più affermate del periodo (i titoli rispetto alle serie originali sono spesso modificati o italianizzati per renderli più identificabili) : Il Mago di Id (Wizard of Id) di Parker e Hart, Charlie Brown (Peanuts) di Schulz, B.C. di Hart, Momma di Mell, Braccio di Ferro di Bud Sagendorf (in realtà la strip originaria si chiama The Thimble Theatre - Teatro in miniatura - e il papà era il celebre Elzie Crisler Segar, Popeye era uno dei personaggi che vi appariva, diventato più famoso dalle nostre parti per i cartoni animati e l'ossessione della scatola di spinaci; Sagendorf, e non Segendorf come riportato erroneamente nella pagina del quotidiano, era uno degli assistenti di Segar, diventato dopo la sua scomparsa titolare dal 1958 della strip giornaliera ), Il soldato Beetle (Beetle Bailey) di Walker, Dropouts di Post, Blondie di Young, Sturmtruppen di Bonvi, Lord Blumm di Jones e Ridgeway (questa è una strip scomparsa da tempo, apparsa in questa versione e sotto questo titolo solo in alcuni giornali europei, i due autori sono noti per la serie denominata "Mr. Abernathy"), Doctor Smock di Lemont (altra striscia che molti ignorano perché sparita da tempo: durò solo 11 anni dal 1974 al 1985, ma ha avuto l'onore di un oscar Mondadori), Pippo e Lalla (Hi and Lois) di Browne (in realtà nata da un'idea di Mort Walker, il creatore di Beetle Bailey, oggi è diventata un sempiterno classico curato proprio dai figli di Browne e Walker come un'eredità di famiglia).

A chiusura delle serie di dodici strisce, proprio come in quasi tutte le altre pagine di comic strip del resto del mondo, un fumetto a puntate (o "continuity strip", come lo chiamano gli americani): Ernie Pike è una delle serie minori, o meglio, meno conosciute di Hugo Pratt, ispirata alle storie vere di un cronista sul fronte della seconda guerra mondiale.

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giovedì, maggio 17, 2007

 

La pagina di comic strip di Paese Sera (1)

[post a cura di Umberto Randoli al quale va un grande grazie per aver portato, per la prima volta alla luce dei monitor su Internet, queste pagine del quotidiano Paese Sera. Come direbbero gli archeologi, è un esempio (reperto) unico nella stampa italiana di pagina di comic strip costruita in tutto sullo schema nordamericano. Paese Sera era un quotidiano innovativo e popolare, come recita il titolo di un libro della Editori Riuniti del 1998: "C'era una volta "Paese Sera". L'avventura di un giornale diverso". Per chi, come noi di Balloons, sostiene e ricorda il grande legame tra strisce, fumetto e stampa quotidiana, quella pagina di comic strip pubblicata per tanti anni, e con regolarità e buon successo, è un sogno interrotto che commuove un po'. Rompe un ostracismo secolare delle nostre redazioni (ne abbiamo parlato in precedenti post). A conferma della nostra tesi, ha anche un grande valore storico. Ben prima del Linus di Gandini e di tutti gli altri periodici, album e raccolte venuti dopo, portò e rese familiari in Italia strisce come i Peanuts, Mafalda, B.C., mischiandoli tra le notizie del giorno, in un foglio dedicato all'intrattenimento, come è sempre stato sin dall'origine per la fortunata popolarità di questo genere. E, come vi racconterà tra poco Umberto, sarà lo spazio di esordio di una generazione di bravi cartoonist italiani. Rivedere quella pagina di comic strip italiana oggi porta a riflettere, con qualche rimpianto, su quale colossale traino di massa avrebbe potuto essere per tutta la scena del fumetto, non solo le strisce, se l'esempio fosse stato seguito. Forse oggi avremmo potuto commentare le ultime strip con la nostra mamma o con un collega, un vicino, perché la stampa nazionale avrebbe formato diverse generazioni e un grande pubblico a questo rango di familiarità, quasi pari a quello dei protagonisti dei serial TV. Così non è stato e ora ci troviamo a dibattere all'infinito della crisi del fumetto, elitario ma allo stesso tempo ancora circondato da pregiudizi, mal pagato (quando viene pagato), emarginato in fumetterie come i coffee shop olandesi, e ora nei piccoli blog e siti del web, tra i pianti e gli sforzi delle piccole case editrici che si dedicano alla pubblicazione]


"Paese Sera" e "L'Ora" sono stati gli unici quotidiani italiani a pubblicare per anni, ogni giorno, una pagina intera di strip. Entrambi erano giornali a diffusione regionale. Nessun altro quotidiano ha mai seguito il loro esempio.
Paese Sera era un quotidiano romano fondato nel 1949 come edizione pomeridiana del Paese. Le due testate vennero unificate nel 1963. In seguito si sviluppò anche come quotidiano nazionale con un'area di lettori di sinistra che coincideva, grosso modo, con quella dell'attuale giornale La Repubblica (nato molto più tardi nel 1976).
Sulle sue pagine, nella sezione "Tempo Libero" di fianco all'oroscopo (vi ricorda qualche cosa letta di recente?), venivano stampate una dozzina di strip. Dal Lunedì al Sabato c'erano le daily strip e la domenica le sunday comic. Tantissime le strisce pubblicate: Arcibaldo e Petronilla, Blondie, Hi e Lois, B.C ., Il mago di Id. Tanto per afferrare l'importanza storica, anche Mafalda e i Peanuts trovarono la prima uscita italiana sulle pagine di questo quotidiano (nel 1963, nello stesso anno sarà pubblicata la celebre raccolta, con prefazione di Umberto Eco, dal titolo "Arriva Charlie Brown").


PAGINA DI COMIC STRIP SU PAESE SERA DEL 22 LUGLIO 1969
(clic sull'immagine per poterla scaricare o vedere a dimensioni leggibili su altra pagina)

clic sull'immagine per una versione più grande


Questo quotidiano, punto importante della storia, cercò di creare anche di una propria scuderia di autori. Nel 1968 indisse un concorso per l'ideazione di una comic strip italiana. Si dovevano mandare un certo numero di strip al giornale e una giuria avrebbe scelto la migliore, da premiare poi in occasione del prestigiosa (ed allora unica) fiera del fumetto di Lucca. Il vincitore della prima edizione fu Bonvi con le Sturmtruppen . Il concorso era aperto a tutti e fu ripetuto per diversi anni. Tantissimi si si cimentarono, dilettanti come autori già affermati nel campo dell'illustrazione. Tra i vincitori ricordiamo nomi come Forattini, Skiaffino, Panebarco, Torti.
Così, sulle pagine del quotidiano su cui era stata pubblicata la prima comic strip italiana ( "Gatto Filippo" di Pino Zac negli anni '50) affianco a quelle d'importazione, scelte tra le più famose dell'epoca, guadagnarono spazio anche altre strisce made in Italy: Sturmtruppen di Bonvi, Il professor Trombone di Forattini, Pasquino di Mattioli, Santincielo di Skiaffino.
Sulla pagina arrivò anche Hugo Pratt con le storie di Corto Maltese e di altri suoi personaggi. Al ritmo di una tavola al giorno, praticamente un fumetto reso striscia, una sorta di continuity strip, contrariamente a quanto avviene di solito quando le strisce vengono rimontate per fare un fumetto.

[In uno degli ultimi concorsi del quotidiano Paese Sera tra i vincitori ci fu anche Giuseppe Scapigliati, coautore di questo blog, un po' prima che di stabilire la parola fine all'esperienza. Guai al primo che parla di una relazione di causa ed effetto]


Umberto Randoli

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mercoledì, maggio 16, 2007

 

God save the comics (4)

Un altro quotidiano free press molto diffuso è "London Lite". Anche qui un piccolo spazio per una comic strip, una striscia sola, sullo schema del diffuso Metro (che a Londra però non esce, i soliti inglesi restii all’invadenza europea). A proposito di Metro, dedicheremo in futuro una serie di articoli per curiosare sulle varie comic strip proposte nelle diverse versioni nazionali di questo free press internazionale.
Ritroviamo ancora una volta nello spazio "Stars and puzzles" l'accostamento con la sezione astrologia. E a questo punto si propone un "errata corrige". Non è vero che non esiste una connessione tra strip e oroscopo del giorno. Se ci si pensa bene entrambi non hanno fondamenti concreti, interpretano liberamente la realtà e, a rifletterci ancora meglio, sono accomunati da una base umoristica. Poi non dite che non diamo spiegazioni.



Giusto di passaggio una piccola osservazione sul divertente gran risparmio di costi della stampa free press. Uno dei giochi proposti è il classico "trova le differenze". Solo che non si prendono la briga di arruolare un disegnatore umano da pagare: due foto in cui si cambia qualcosa e via.
Come per le strisce tratte da "The London paper" nel post precedente, chiediamo aiuto a qualche lettore per individuare l'autore, qualche altra notizia e il sito di "The kids of today". Ci abbiamo provato, ma forse non siamo riusciti a interpretare la firma (intanto però abbiamo individuato la simpatica Em, una giovane cartoonist inglese, iscrivendosi
al suo blog si possono vedere tra le immagini altre strip).




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martedì, maggio 15, 2007

 

INKSPINSTER - una striscina ogni martedì


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lunedì, maggio 14, 2007

 

Ludwig - la striscia del lunedì


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venerdì, maggio 11, 2007

 

God save the comics (3)

Oltre che nei principali quotidiani in Inghilterra le strip si ritagliano piccoli spazi anche nella free press, ormai molto diffusa come da noi. I fogli te li ritrovi in mano distribuiti da ragazzini agli ingressi del "tube", la metropolitana. Il formato è sempre il tipico tabloid ma la carta è più leggera, quasi velina. Come nel popolare free press internazionale "Metro", si tratta di una piccolissima sezione, immersa nella zona giochi e passatempi.
Quanto alle strip e ai loro autori, si va decisamente sul sommerso e semisconosciuto. Te ne accorgi anche dalle caselle mail indicate ai lati di uno dei quadretti. Sono mailbox comuni, i cartoonist non hanno un loro sito e dominio personale. Giudichiamo questo un buon segno, significa che i direttori dei free press aprono con coraggio a nuove realtà (qualcuno con malizia dirà che gli costano meno, ma il ragionamento è sballato: le strip famose dei cartoonist legati ai syndicate costano poco, proprio perché distribuite in larga scala su tante testate, per una redazione è molto più facile, economico e comodo pescare una di quelle piuttosto che da un singolo sconosciuto artigiano).



Ad esempio quasi niente sappiamo e abbiamo trovato sulle due strisce presenti nella piccola sezione di "The London Paper". Si potrebbe immaginare che siano autori britannici. E invece no, Chris Roy Taylor, il cartoonist di "The omnipresent", come si può leggere in questa pagina, vive in Australia. La sua strip ha una caratteristica curiosa: vedete quel "West Virginia 10.35am" a destra in alto? È una specie di localizzazione (anche oraria) della tavola, ogni volta cambia ed è in relazione con il contenuto della strip (in genere a vignetta unica). Del resto nelle note della pagina appena sopra linkata si legge che è un appassionato viaggiatore, uno che gira con la matita in mano (e il titolo della strip la dice lunga).


Praticamente nulla sappiamo dirvi circa l'altra strip Em che (vi mostriamo sotto un'altra edizione della sezione) troviamo deliziosa e molto simpatica per l'originalità del tratto, l'uso dei colori e la bizzarra combinazione di minimalismo nelle figure e attenzione per dettagli minuti.


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mercoledì, maggio 09, 2007

 

God save the comics (2)

Altro piccolo giro sulle pagine di comic strip diffuse nel regno dei senza bidet. L'impaginazione sul tabloid Daily Mail, popolare ma un po' meno ributtante del Mirror, è simile. Solito inserto giochi e quiz vari, questa volta si chiama "Coffee Break". C'è un maggiore rispetto delle strip visto che il titolo della serie viene messo a lato e non incollato sopra. Identica quantità di strisce, le tavole sono pubblicate un po' più in piccolo su uno spazio minore. Guai però a non avere questa sezione, sono le regole di concorrenza con gli altri quotidiani.


Qualche nota veloce sulle strisce di questa pagina. Quella leader è la ultrapopolare Garfield di Jim Davies (abbiamo visto nel Daily Mirror è Andy Capp). L'autore di "I don't believe it" è Dick Millington, cartoonist britannico con una lunga carriera anche nel mondo dell'animazione. "Odd streak" di Tony Lopes è una striscia nuova, nata nel 2004 (su amazon si trovano però già quattro raccolte). Realizzata con un unico quadro, ricorda un po' l'indimenticabile e meravigliosa "The Far Side" del grande Larson. Poco sappiamo di "Up and running" (qualche altra strip in questa pagina) Come avremo ancora occasione di sottolineare, è un buon segno: più le strisce sono "nuove" maggiore è la vivacità della scena. Significa che i cartoonist nativi hanno possibilità di sbocchi sulla carta per l'invidia dei negletti autori italiani.
Fred Bassett dello scozzese Alex Graham, scomparso nel 1991, è invece una striscia inglese di lungo corso, in circolazione già dal 1963, con una tipica ambientazione familiare. Quasi niente si sa circa "The strip show". Divertente però la citazione del celebre film "I soliti sospetti".


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martedì, maggio 08, 2007

 

INKSPINSTER - una striscina ogni martedì

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lunedì, maggio 07, 2007

 

Ludwig - la striscia del lunedì


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venerdì, maggio 04, 2007

 

God save the comics (1)

Viaggio in Inghilterra. Come stanno le comic strip da quelle parti? Non male, anche se un tempo andava meglio. Dopo gli USA è il paese con la tradizione più solida quanto alla sezione dei comic nei quotidiani. Se cercate le strisce nelle fumetterie sarà dura, vi imbatterete in montagne di prodotti simil Marvel, eroi e horror, donne ardite in mutande e mutanti disgustosi. Le strip stanno sui giornali. Specie sulla stampa popolare, i tabloid scandalistici che lucrano sulla ingordigia di fattacci dei vip.
Le sezioni di comic inglesi non sono spettacolari e maestose come quelle americane. Un po' è dovuto al formato tabloid preferito da gran parte della stampa anglosassone. Questa che vedete sotto è la pagina delle comic strip sul Daily Mirror. In realtà pasticcia un po' e si chiama infatti "Stars and Toons", stelle e fumetti, perché è la zona del giornale dedicata all'oroscopo e alle strisce.



Adesso non state li a farvi troppe domande sulla connessione tra astrologia e fumetto. Gli inglesi si lanciano spesso in accostamenti inspiegabili, con il cibo non ne parliamo, comprare patatine o un succo di frutta è un'avventura, non sai mai che accidenti ci hanno ficcato per - secondo loro - insaporire e sono guai in assenza di cestini vicino dove cacciare la testa. Bisognerebbe spiegare e capire bene anche che roba è il Daily Mirror da leggere, i pesci se potessero rifiuterebbero di farsi involgere. In sintesi: su dieci notizie, sette riguardano stronzate realizzate la sera prima da gente che ha soldi e tempo, due sguazzano negli episodi di cronaca più libidinosi, una informa su qualche storia seria del mondo. Più una tonnellata di enigmistica, sport e persino un fotoromanzo a micropuntate.
Ovviamente, c'è anche molta buona stampa nel Regno Unito. E buone comic strip. A partire dall'immarcescibile Andy Capp che notiamo sotto meglio in una per noi inedita versione a colori. Delle altre strisce presenti nella pagina, tre sono di impostazione classica, del tipo "una gag al giorno" (Horace, Mandy, Pooch Cafe), l'ultima (Scorer) è invece una continuity strip, avventura che i lettori con attaccamento seguono giorno per giorno, in genere sempre presente nella sezione comics.



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mercoledì, maggio 02, 2007

 

Intervista collettiva a Watterson

[post a cura di Cius
che ormai sta entrando
nella redazione di Balloons]



Proponiamo la traduzione di un'interessante intervista collettiva a Bill Watterson, quasi una sintesi del suo pensiero, apparsa in questa pagina a sostegno della vendita di "The Complete Calvin and Hobbes" uscito nel settembre 2005. L'autore affronta temi importanti come l'abbandono del mondo delle strip e alcune riflessioni sul merchandising, su internet e la carta stampata.



Mark Mulvey • Port Murray, NJ
Q: Le avventure di Calvin and Hobbes sono prese dalla sua infanzia o la striscia è un modo per raccontare esperienze che non ha mai avuto da bambino?
A: Direi che gli aspetti di finzione e non finzione sono molto spesso intrecciati. Sebbene Calvin di certo riflette determinati aspetti della mia personalità, non ho mai avuto amici animali immaginari, sono rimasto generalmente lontano dai guai, andavo abbastanza bene a scuola, ecc., in questo senso la striscia non è alla lettera autobiografica. Spesso ho usato le strip per parlare delle cose che mi hanno interessato come adulto e naturalmente, molte avventure di Calvin sono state disegnate semplicemente perché ho pensato che l'idea fosse divertente. In ogni singola striscia, la quantità di invenzione è stata sempre diversa. Tenete presente che le comic strip sono scritte tipicamente con una certa quantità di panico e io le ho create tutte in quel modo man mano che andavo avanti. Ho semplicemente scritto quello che pensavo.

Charles Brubaker • Martin, TN
Q: Che cosa pensa delle pagine di comic strip a dieci anni dal suo ritiro?
A: Ci ho messo un po’, ma ora le leggo quasi come una persona normale. Non è un gran momento per i comics sui giornali, ma ci sono alcune strisce che apprezzo. Potrebbe andare meglio, come potrebbe andar peggio.

Meghan Bolton • Columbia, MD
Q: Come sarebbe Calvin, un bambino di 6 anni, oggi nel 2005, rispetto al periodo 1985-1995?
A: Ho cercato di mantenere la striscia abbastanza slegata dal periodo storico. I giocattoli di Calvin, per esempio, erano principalmente un vagone e un contenitore di cartone, piuttosto che qualcosa di aggiornato. Suppongo che un Calvin del 2005 sarebbe differente, non perché sia un epoca differente, ma perché penso a cose diverse in questo momento della mia vita.

Suzanne Kaufmann • Charlottesville, VA
Q: Così tante strisce di Calvin and Hobbes hanno avuto qualche elemento morale/teologico che mi domando quale sia il suo credo religioso e se questo abbia mai influenzato il suo lavoro. (Per esempio, "Odia il peccato non il peccatore" come pure molte strip a tema natalizio.)
Mi faccia indovinare: ha avuto una educazione cattolica?
A: A dire il vero, non ho mai frequentato nessuna chiesa.

Ben Gamboa • Whittier, CA
Q: Molti giovani cartoonists usano internet per mostrare il loro lavoro al posto della carta stampata o congiuntamente ad essa, perché ci sono poche limitazioni al suo utilizzo ed il mezzo fornisce la libertà di sperimentare sulla forma, il contenuto ed il colore.
Considerate le sue perplessità sulla situazione delle comic strip nei quotidiani, che cosa pensa di questo sviluppo?
A: In tutta onestà, non mi sento in sintonia con questo mezzo. Internet può fornire una nuova opportunità per i cartoonist, ma immagino sia molto difficile emergere dal mare di immondizia, attirare un vasto pubblico o fare soldi. I giornali sono ancora la serie A per le strisce ma non scommetterei su quanto tempo ancora lo rimarranno.

Kodi Tillery • Kansas City, KS
Q: C’è mai stata una situazione di vita reale che ha dato origine a un episodio simile fra Calvin e Hobbes? In caso affermativo, potrebbe descrivere la situazione e l'impatto che ha avuto sulla sua striscia? Ad esempio, le persone nella sua vita si sono mai accorte di essere finite all’interno di una strip?
A: Ho cercato di non utilizzare la mia vita in un modo così diretto – quelle volte che mi è capitato di oltrepassare quella linea mi sembrava di abusarne. La vita reale mi ha dato soggetti su cui lavorare ma poi inventavo le storie. I fatti inopportuni sono stati cancellati, i particolari sono stati spostati e parti del tutto fittizie sono state aggiunte, tutto per le necessità della striscia. La mia famiglia certamente ha riconosciuto il contesto di molte strisce, ma ho provato a mantenere le parti di realtà solo come spunto iniziale.

Alan Taylor • Lubbock, TX
Q: Lei è stato molto tenace nel non trasformarsi in una figura pubblica, fatto che rispetto molto. C’è qualcosa che desidera dire ai fan che non comprendono questa sua volontà e perché è così importante per lei evitare la ribalta dei riflettori?
A: La mia impressione è che coloro che non ce l’hanno non si preoccupano di capire.

Matthew Atkinson • Oklahoma City, OK
Q: Quali doti le piacerebbe vedere più comunemente fra i bambini?
A: Bravi genitori!

Timothy Hulsizer • Keene, NH
Q: Ha citato spesso Herriman, Kelly, Schulz, etc, come ispirazioni della sua striscia. Ma chi la influenza di più nel campo della pittura?
A: In questo momento sono interessato in prevalenza agli artisti del 1600, ma studio tutti gli artisti che toccano i temi su cui sto lavorando. Titian un giorno, de Kooning un altro. Non era mia intenzione, ma nel corso degli anni ho messo insieme in questo modo una modesta conoscenza della storia dell’arte.

Nick Samoyedny • Tarrytown, NY
Q: Perché è così refrattario al merchandising di Calvin e Hobbes?
A: Tanto per iniziare, è chiaro che non ho fatto bene i conti su quanto popolare possa essere mostrare Calvin che urina su un marchio della Ford…
In realtà non ero contro tutto il merchandising quando ho iniziato a disegnare la strip, ma ogni prodotto che prendevo in considerazione sembrava violarne lo spirito, contraddire il suo messaggio e allontanarmi dal lavoro che amavo. Se il mio Syndicate avesse lasciato perdere, la decisione avrebbe richiesto forse solo 30 secondi della mia vita.

Jonathan Fang • Riverside, CA
Q: Sembra che il suo punto di attenzione sia sull’individuo, come dimostra non solo attraverso le caratteristiche di Calvin and Hobbes, ma anche con il suo stile unico nell'arte, nello storytelling e nel layout. Ha parlato agli emarginati o alla gente che non sembra si adatti alle “norme” della società (me incluso) e non ci sono dubbi sul fatto che per la gente essere differente sia OK.
Era questa la sua intenzione quando ha iniziato Calvin and Hobbes e cosa pensa rispetto all’individualismo e all'originalità?
A: Credo che una cosa che mi è piaciuta di Calvin è che non ha rilevanza che si adegui o no al mondo esterno perché tanto non può evitare di essere sé stesso. Naturalmente, quando ho iniziato Calvin and Hobbes, la mia intenzione era semplicemente avere un lavoro da cartoonist. Non avevo grandi idee su dove il mio lavoro mi avrebbe portato, ma guardandomi indietro penso che la striscia mostri in genere i miei valori su queste temi.

Meghan Bolton • Columbia, MD
Q: C’è stato qualcosa che lei ha desiderato aggiungere ma che non ha potuto a causa del syndicate, del direttore del giornale, o del pubblico? In caso affermativo, cosa e come ha risolto la situazione?
A: Quello non era mai un problema. Non cercavo di forzare quei tipi di confini.

Jyrki Vainio • Lahti, FINLAND
Q: La maggior parte dei cartoonists dicono che preferiscono la spontaneità e l'energia dei loro abbozzi a matita alle loro illustrazioni rifinite ad inchiostro. Cos’ha da dire in proposito visto che nel suo lavoro sembra sia l’inchiostro ad avere l'energia della grande spontaneità?
A: I miei abbozzi a matita erano solo minuscole annotazioni circa chi stava parlando, così non ho per loro una particolare venerazione. Nel mio caso le immagini rifinite catturano di più l'effetto visivo. In realtà ho fatto meno lavoro preparatorio possibile a matita per le strisce, in modo che l'inchiostrazione fosse un incontro reale con il disegno e non uno sterile tracciare sulle linee della matita. L'inchiostro è un mezzo meraviglioso di per sé.

Dara Card • Orem, UT
Q: C’è qualcosa riguardo alle sue strisce che cambierebbe se potesse tornare indietro? (NON che ci sia bisogno di alcun cambiamento! Penso siano perfette così)
A: Diciamo che quando ora rileggo le mie strisce vedo il lavoro di un ragazzo molto più giovane.

KT Misener • Ontario, CANADA
Q: Che libri continua a leggere e rileggere?
A: Hmm. Improvvisamente mi sento molto frivolo.


Riferimenti sul web:

Fan Site
http://calvinandhobbes.freehostia.com/

Fan Site (dove puoi trovare disegni e illustrazioni inedite!)
http://ignatz.brinkster.net/calvin.html

Complete Calvin and Hobbes Strips
http://calvinandhobbes.awardspace.com/#ch851117

The Calvin and Hobbes Searchable Database
http://www.transmogrifier.org/ch/comics/search.cgi?options=advanced

Scheda sui Ragnacci del Web:
http://www.ragnacci.net/comicstrips.htm

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martedì, maggio 01, 2007

 

INKSPINSTER - una striscina ogni martedì

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