venerdì, aprile 27, 2007

 

La lunga strada verso casa - Doonesbury


La pubblicazione di raccolte di Doonesbury in Italia non è una novità. La più bella è stata "Flashback" edizioni Baldini & Castoldi del 1997, con il meglio dagli anni '70. Trudeau ha un discreto culto anche dalle nostre parti ed esce su Linus da decenni. Vi diamo subito però qualche buon motivo per procurarvi quest'ultima, intitolata "La lunga strada verso casa", edizioni Arcana.

Contiene la sequenza che ha dato uno choc a molti lettori, uno degli episodi più amari e duri nell'universo parallelo delle comic strip. BD, il personaggio sempre disegnato con un elmetto in testa (quello da giocatore di football ai tempi dell'università e da soldato americano dopo), perde una gamba in Iraq. In ospedale per la prima volta in trentacinque anni viene raffigurato a capo scoperto. E nuda apparirà la psiche di questo reduce nel ritorno a casa, avvolta in tristezze e sarcasmi. Una svolta dura anche per uno come Trudeau che pure in passato ha ricamato amarezze e scherzato anche con la morte di alcuni dei personaggi. Quasi un segno, come se il bicchiere, la brocca, la piscina dell'indignazione fosse ormai davvero piena.

Eppure Trudeau non perde mai la bussola di una leggera e malinconica ironia, caratteristica del suo stile. Bella e davvero emblematica di tutta la sua opera la striscia scelta per il retro di copertina che vi mostriamo sotto. Dimostra la grande abilità dell'autore nel fare sorridere su dolore, miserie e dolcezze dei suoi personaggi . Colpisce il lettore anche se non si conoscono i particolari della grande saga di Doonesbury, la storia di BD, la figlioletta Sam, le lunghe vicende di Walden. Funziona anche così, per la grande universalità del tema di Trudeau. Una guerra stupida, il danno, uno sguardo dolce e allo stesso tempo carico di pungente ironia su un tempo che si è perso, che non c'è mai stato, tra padri figli.



Il melange di umorismo e tristezza, pietà e passione civile, realismo e metafore grafiche, vita comune e satira politica è una delle grandi magie di Doonesbury.

Doonesbury è anche detestato da molti, non lo nascondiamo. In genere coincidono con quelli che non hanno letto più di dieci strisce dalla saga. Niente da dire, è un sacro diritto del lettore quello di non leggere (vedi il decalogo di Daniel Pennac, "Come un romanzo"). Comprendiamo le perplessità: questa striscia al gran bancone delle comic strip è uno di quegli amari che impari a gustare molto tardi, da adulto, dopo averci provato e riprovato (e confessiamo di appartenere a quella categoria). Troppo sofisticata come soap opera per chi ama le ambientazioni familiari, decisamente intricata la saga da seguire e ricostruire. Quelli che odiano la politica possono essere indispettiti dai riferimenti a quella americana, specie se li si ignora.
In realtà Doonesbury è una formula molto complessa, di quelle che quando le disegni su una lavagna ti perdi. Non è solo una continuity strip, con i personaggi che crescono, invecchiano, si sposano, divorziano, entrano in crisi e persino muoiono. Non è solo satira politica ma anche sociale, non esiste accondiscendenza verso i protagonisti. La cronaca è mescolata con la fiction (con la pazzesca figura di Duke, un figlio di puttana, una figura immaginaria di opportunista che ritroviamo a sguazzare in tutte le peggiori e vere storiacce di questi anni). E la politica passa quasi sempre attraverso la prospettiva delle gente comune, esce dai televisori, dai media, dai problemi concreti. Non ci sembra un caso che alla prefazione a questa raccolta si sia prestato uno come
Sergio Staino. Il suo Bobo è un buon esempio di come si possa scherzare sulla politica con un'angolazione bassa, non quella dei palazzi del potere ma quella di una normale famiglia. C'è una potente osservazione delle nuove tendenze contemporanee. Trudeau avrebbe molte giustificazioni per essere ormai un vecchio bacucco, visto che è in giro da tempo, ha iniziato a novellare con le strip nel 1968 quando i computer occupavano intere stanze. Eppure il suo modo di raccontare il fenomeno internet e il web stupirà anche il lettore più evoluto in materia.

Doonesbury non è solo realismo, carica com'è di simbologia.
Nella saga i potenti non sono mai descritti con caricature. In realtà le adorano, sono un contorno del successo. In Italia se le fanno spedire da gente come Forattini, esempio tipico della satira di superficie. La satira più apprezzabile sul piano artistico e forse anche la più intelligente è quella che non ha bisogno di pagliacciate alla Bagaglino (il noto programma TV). Trudeau non degna mai con il disegno i politici, spesso non li nomina (ci sia consentito di spezzare una riga per ricordare che anche in Italia troviamo grandi talenti della satira come Altan e Contemori che adottano questa prospettiva). Bush junior appare come un asterisco sotto un elmo da guerra dell'esercito romano. Leggiamo solo l'idiozia dei suoi discorsi. Il governatore della California, il noto attore Arnold Schwarzenegger viene raffigurato come una possente mano da culturista. Anzi, suprema beffa, mai viene chiamato con il suo vero nome ma con quello di "Herr molestator", pesante riferimento alle accuse di ripetute molestie sessuali che hanno accompagnato e seguito la sua elezione.

I difetti della raccolta curata dall'Arcana. Le oneste recensioni hanno il dovere di riportarli. Le sunday comic sono state un po' maltrattate. Le versioni originali sono a colori ma qui il lettore italiano le ritrova in scala di grigio. Poco male, ci sono dietro quasi certamente ragioni di costi. Il guaio grosso arriva con la loro impaginazione. Il taglio quadrato del volume consente solo tre strisce per pagina. Ottimo per quelle giornaliere ma le domenicali di Trudeau sono su quattro file di rettangoli. Il risultato è che un pezzo della tavola originale scappa e segue o precede sempre su un'altra pagina. Il tutto appare spezzettato e si è rimediato con una pezza: file di asterischi per evitare equivoci nelle sequenze. Non è il massimo sul piano filologico, un appassionato può sollevare il sopracciglio ma si possono comunque leggere.
Utili le note inserite qua e là per aiutare il lettore. Ottima la traduzione di Flavia Abbinante, degna del suo grande predecessore, Enzo Baldoni, per anni amico e quasi un alter ego di Trudeau, scomparso, come è noto, barbaramente in Iraq.

Per saperne di più su Doonesbury, vedi la scheda sui Ragnacci del web

[Doonesbury - La lunga strada verso casa, di Garry B. Trudeau, Arcana, marzo 2006, pag. 180, € 16,50]

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Commenti:
Sciapò monamì.

Molto difficile l'approccio all'opera di Trudeau, ma questo articolo è perfetto.
Mi piace T. e mi dispiace non poterlo prendere ad esempio. E' troppo in alto.
Purtroppo sono un lettore disattento ai retroscena, quindi farò una domanda stupida:
Perchè T. rappresenta gli autori della strip come 2 persone? (o mi sbaglio?).

Ciao, Mak
 
In assoluto una delle strip più belle, intense ed emotivamente coinvolgenti che mi sia capitato di leggere. Mi spiace solo averla scoperta così tardi, circa due anni fa, quando cominciai a comprare Linus e ad interessarmi con un minimo di serietà ai fumetti. La raccolta sopraccitata è veramente notevole (pur con quei piccoli difetti che sono stati, giustamente, notati). Potrà anche sembrare una stupidata, ma uno dei motivi che mi hanno spinto ad interessarmi alla situazione politica, sia italiana che internazionale, è stata proprio la scoperta di questo fumetto (termine quantomai ingrato, soprattutto in questo caso). Non dico che ha cambiato il mio modo di vedere le cose, ma Doonesbury mi ha sicuramente dato una mano a darmi una svegliata e a cominciare ad informarmi e pensare con la mia testa. E direi che per un ragazzo ggiovane come me è stata senz'altro un'ottima cosa. : )

Makkox, se per i due personaggi che Trudeau presenta come "autori" intendi i due che ogni tanto si occupano dell'angolo della posta o di particolari iniziative (fra cui quella, splendida, della ricompensa di 1000 dollari a chiunque fosse riuscito a trovare le prove della veridicità del servizio militare di George W in gioventù), quei due sono Mike e Zonker, i due personaggi "principali" della strip - e, se la memoria non mi inganna, anche i primi due ad apparire in assoluto, insieme a BD.
 
Ach, quasi dimenticavo: complimenti per la splendida recensione e per il lavoro che state facendo su questo blog e sui ragnacci. Per un neofita del fumetto come il sottoscritto, è tutta manna dal cielo. ; )
 
"Doonesbury" è eccezionale. L'ho amato dalla prima stricia letta (anni fa).
 
Si, sono loro, grazie!
Ti fa capire che sorta di memoria formidabile io abbia! ;-)

Infatti non sono sicuro di quanto sto per dire, ma mi è sembrato (a volte) che (quei due) fossero proposti in una situazione totalmente astratta dalla strip... cioè, che parlassero proprio della strip stessa (come se fossero... bè, se non un bi-alter ego di T., come minimo i responsabili delle PR)
questo deve avermi messo dubbi su la singolarità di T. (tipo Ellery Queen, capì?).

E informati un pò prima di rompere i coxioni con 'sti post! (dici tu)

Vabbè, e che t'incazzi? Ma pensa te... ;-D

Ciao, Mak
 
Ciao,
sono Flavia Abbinante, la traduttrice di Doonesbury. Intanto grazie mille per i fantastici complimenti, sentire che sto facendo bene il lavoro dopo Baldoni mi rincuora. E grazie anche per gli appunti: faccio anche consulenza per Arcana e avere suggerimenti da gente competente è sempre utile (e tra l'altro sono pienamente d'accordo, le domenicali andrebbero valorizzate di più).

Ma volevo farvi notare una cosa fondamentale: il 22 marzo è uscita una nuova raccolta, "Bel lavoro, George!". Leggetela che ora sono curiosa di sapere cosa pensate di quest'altra.

Confermo a Mak che i due personaggi che leggono la posta di Doonesbury sono Mike e Zonker, ma a volte anche Mike e Mark Slackmeyer, il giornalista.

Ciao e complimenti per questo blog, che non conoscevo.

Flavia
 
Grazie Flavia.
Complimenti a te.
"Bel lavoro, George!" è nel mirino da un po'.
Ma prima volevamo parlare di "La lunga strada verso casa" che avevamo già segnalato sui Ragnacci del Web nel 2006 quando era uscita sotto il marchio Fazi Editore. Abbiamo colto l'occasione proprio con la riedizione assieme al secondo volume che citi.
 
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