lunedì, aprile 30, 2007

 

Ludwig - La striscia del lunedì


Ludwig © Gab 2000-2007 - E' vietata la riproduzione senza il consenso dell'autore

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sabato, aprile 28, 2007

 

Flashback - Doonesbury


Abbiamo menzionato Flashback, la più bella raccolta di Doonesbury uscita in Italia. Pare sia ancora in catalogo sul sito della Baldini Castoldi e Dalai. Chi cerca un compendio di tutto il periodo iniziale della saga non può trovare di meglio nella nostra lingua. Se poi dovete dare un esame di storia o sociologia americana si tratta del manuale più divertente per quanto riguarda il periodo dal 1970 al 1995. Così ci rideva su Enzo Baldoni nelle note di accompagnamento al volume.
Il volume, imponente, 335 pagine, è stracarico di riproduzioni di memorabilia, citazioni, foto, riferimenti che accompagnano le strisce nella sequenza cronologica. Un'ottima porta per l'universo parallelo di Doonesbury.

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venerdì, aprile 27, 2007

 

La lunga strada verso casa - Doonesbury


La pubblicazione di raccolte di Doonesbury in Italia non è una novità. La più bella è stata "Flashback" edizioni Baldini & Castoldi del 1997, con il meglio dagli anni '70. Trudeau ha un discreto culto anche dalle nostre parti ed esce su Linus da decenni. Vi diamo subito però qualche buon motivo per procurarvi quest'ultima, intitolata "La lunga strada verso casa", edizioni Arcana.

Contiene la sequenza che ha dato uno choc a molti lettori, uno degli episodi più amari e duri nell'universo parallelo delle comic strip. BD, il personaggio sempre disegnato con un elmetto in testa (quello da giocatore di football ai tempi dell'università e da soldato americano dopo), perde una gamba in Iraq. In ospedale per la prima volta in trentacinque anni viene raffigurato a capo scoperto. E nuda apparirà la psiche di questo reduce nel ritorno a casa, avvolta in tristezze e sarcasmi. Una svolta dura anche per uno come Trudeau che pure in passato ha ricamato amarezze e scherzato anche con la morte di alcuni dei personaggi. Quasi un segno, come se il bicchiere, la brocca, la piscina dell'indignazione fosse ormai davvero piena.

Eppure Trudeau non perde mai la bussola di una leggera e malinconica ironia, caratteristica del suo stile. Bella e davvero emblematica di tutta la sua opera la striscia scelta per il retro di copertina che vi mostriamo sotto. Dimostra la grande abilità dell'autore nel fare sorridere su dolore, miserie e dolcezze dei suoi personaggi . Colpisce il lettore anche se non si conoscono i particolari della grande saga di Doonesbury, la storia di BD, la figlioletta Sam, le lunghe vicende di Walden. Funziona anche così, per la grande universalità del tema di Trudeau. Una guerra stupida, il danno, uno sguardo dolce e allo stesso tempo carico di pungente ironia su un tempo che si è perso, che non c'è mai stato, tra padri figli.



Il melange di umorismo e tristezza, pietà e passione civile, realismo e metafore grafiche, vita comune e satira politica è una delle grandi magie di Doonesbury.

Doonesbury è anche detestato da molti, non lo nascondiamo. In genere coincidono con quelli che non hanno letto più di dieci strisce dalla saga. Niente da dire, è un sacro diritto del lettore quello di non leggere (vedi il decalogo di Daniel Pennac, "Come un romanzo"). Comprendiamo le perplessità: questa striscia al gran bancone delle comic strip è uno di quegli amari che impari a gustare molto tardi, da adulto, dopo averci provato e riprovato (e confessiamo di appartenere a quella categoria). Troppo sofisticata come soap opera per chi ama le ambientazioni familiari, decisamente intricata la saga da seguire e ricostruire. Quelli che odiano la politica possono essere indispettiti dai riferimenti a quella americana, specie se li si ignora.
In realtà Doonesbury è una formula molto complessa, di quelle che quando le disegni su una lavagna ti perdi. Non è solo una continuity strip, con i personaggi che crescono, invecchiano, si sposano, divorziano, entrano in crisi e persino muoiono. Non è solo satira politica ma anche sociale, non esiste accondiscendenza verso i protagonisti. La cronaca è mescolata con la fiction (con la pazzesca figura di Duke, un figlio di puttana, una figura immaginaria di opportunista che ritroviamo a sguazzare in tutte le peggiori e vere storiacce di questi anni). E la politica passa quasi sempre attraverso la prospettiva delle gente comune, esce dai televisori, dai media, dai problemi concreti. Non ci sembra un caso che alla prefazione a questa raccolta si sia prestato uno come
Sergio Staino. Il suo Bobo è un buon esempio di come si possa scherzare sulla politica con un'angolazione bassa, non quella dei palazzi del potere ma quella di una normale famiglia. C'è una potente osservazione delle nuove tendenze contemporanee. Trudeau avrebbe molte giustificazioni per essere ormai un vecchio bacucco, visto che è in giro da tempo, ha iniziato a novellare con le strip nel 1968 quando i computer occupavano intere stanze. Eppure il suo modo di raccontare il fenomeno internet e il web stupirà anche il lettore più evoluto in materia.

Doonesbury non è solo realismo, carica com'è di simbologia.
Nella saga i potenti non sono mai descritti con caricature. In realtà le adorano, sono un contorno del successo. In Italia se le fanno spedire da gente come Forattini, esempio tipico della satira di superficie. La satira più apprezzabile sul piano artistico e forse anche la più intelligente è quella che non ha bisogno di pagliacciate alla Bagaglino (il noto programma TV). Trudeau non degna mai con il disegno i politici, spesso non li nomina (ci sia consentito di spezzare una riga per ricordare che anche in Italia troviamo grandi talenti della satira come Altan e Contemori che adottano questa prospettiva). Bush junior appare come un asterisco sotto un elmo da guerra dell'esercito romano. Leggiamo solo l'idiozia dei suoi discorsi. Il governatore della California, il noto attore Arnold Schwarzenegger viene raffigurato come una possente mano da culturista. Anzi, suprema beffa, mai viene chiamato con il suo vero nome ma con quello di "Herr molestator", pesante riferimento alle accuse di ripetute molestie sessuali che hanno accompagnato e seguito la sua elezione.

I difetti della raccolta curata dall'Arcana. Le oneste recensioni hanno il dovere di riportarli. Le sunday comic sono state un po' maltrattate. Le versioni originali sono a colori ma qui il lettore italiano le ritrova in scala di grigio. Poco male, ci sono dietro quasi certamente ragioni di costi. Il guaio grosso arriva con la loro impaginazione. Il taglio quadrato del volume consente solo tre strisce per pagina. Ottimo per quelle giornaliere ma le domenicali di Trudeau sono su quattro file di rettangoli. Il risultato è che un pezzo della tavola originale scappa e segue o precede sempre su un'altra pagina. Il tutto appare spezzettato e si è rimediato con una pezza: file di asterischi per evitare equivoci nelle sequenze. Non è il massimo sul piano filologico, un appassionato può sollevare il sopracciglio ma si possono comunque leggere.
Utili le note inserite qua e là per aiutare il lettore. Ottima la traduzione di Flavia Abbinante, degna del suo grande predecessore, Enzo Baldoni, per anni amico e quasi un alter ego di Trudeau, scomparso, come è noto, barbaramente in Iraq.

Per saperne di più su Doonesbury, vedi la scheda sui Ragnacci del web

[Doonesbury - La lunga strada verso casa, di Garry B. Trudeau, Arcana, marzo 2006, pag. 180, € 16,50]

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mercoledì, aprile 25, 2007

 

Cine-Fumetto, Stanlio e Ollio e le comic strip


Lo sapevate che...

Nel 1910 fu realizzata una trasposizione cinematografica di Yellow Kid e che l'interprete era Stan Laurel, e che Charlie Chaplin aveva un fratello maggiore Syd, attore anche lui ma anche titolare di una serie di fumetti?
Queste ed altre notizie, aneddoti, schede, fotografie, fumetti e quant'altro su "Cine-Fumetto Comico" di Camillo Moscati, casa editrice Editoriale Lo Vecchio - 1990.
Diviso in due parti, dal cinema al fumetto la prima e dal fumetto al cinema la seconda, il libro è una panoramica, in verità poco approfondita ma divertente, di due arti visive che hanno percorso tutto il XX secolo e che inevitabilmente si sono incontrate. Basti ricordare "Charlot" disegnato per un anno da Segar (
Charlie Chaplin's Comic Capers), il Braccio di Ferro diretto da Altman ed ancora la riduzione cinematografica delle Sturmtruppen per la regia di Salvatore Samperi.
La grafica del volume lascia un po' a desiderare, le foto e la riproduzione delle tavole pure, però è un libro che merita di essere acquistato e per averlo basta cercare su Ebay, il prezzo è modico.

Un extra sul tema: questa tavola che vedete sotto è "Helpful Henry" del 1923 firmata Paul Arnot. Pare che Oliver Hardy abbia detto in varie interviste di essersi ispirato a questo personaggio per il suo Ollio (fonte Lambiek). Per i fanatici collezionisti: la tavola di Arnot è costata 90 dollari.


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martedì, aprile 24, 2007

 

INKSPINSTER - una striscina ogni martedì

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lunedì, aprile 23, 2007

 

Ludwig - la striscia del lunedì


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sabato, aprile 21, 2007

 

Bit Comics

Prosegue su Apogeo on line la serie Bit Comics che ospita su turni di quattro sabati delle strisce tematiche dedicate all'umorismo sulle nuove tecnologie. Ve la segnaliamo ancora perché a distanza di tempo l'esperimento si sta mostrando interessante per tanti motivi.
Il primo è che Apogeo non è un sito di fumetti. E noi siamo grandi sostenitori dell'idea che le comic strip debbano prendere aria, mischiarsi con l'informazione, fare intrattenimento e uscire dai soliti ghetti delle fumetterie, delle riviste specializzate e dei siti webcomic. Meno stanno con il mondo del fumetto meglio è, per quanto paradossale possa sembrare questa affermazione. Poi possiamo ancora tediarci con i dibattiti sulla crisi del fumetto ma per le strisce la strada è quella.
Un seconda ragione risiede nella soluzione adottata, quella della strip tematica. È uno sbocco possibile che tiene conto delle caratteristiche del giornalismo italiano. A differenza di quanto avviene nella stampa internazionale e in particolare quella americana, dove la strip è accettata come intrattenimento puro, nell'informazione italiana disegno, illustrazione e fumetto sono accettati se contestuali, vale a dire se hanno a che fare con i temi trattati. Consideriamola pure una forma deprecabile di perversione ma, ricordandosi del vecchio e palloso adagio della montagna e di Maometto, è bene muovere qualcosa in quella direzione. Il lavorare a tema è poi un buon terreno di sfida per misurare le capacità poliedriche dei nostri cartoonist.
Una terza ragione (che è anche una grande pacca sulla spalla al curatore di Bit Comics): Antonio Sofi ha un grande amore per questo genere ma nelle scelte degli autori sta mostrando pure doti di talent scout e buon coraggio. I cartoonist scelti sono diversi, molti nomi nuovi con alcune sorprese e scoperte, tutti dotati di buon talento.
Questo mese è il
turno di Cius, l'autore di Quiff.


leggi la serie di Quiff

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venerdì, aprile 20, 2007

 

Kyrie & Leison di Pino Zac

[post a cura di Umberto Randoli]



Siamo nel 1976, in pieno compromesso storico, quando sulle pagine di Eureka vede la luce una nuova striscia, Kyrie & Leison, realizzata da Pino Zac, pseudonimo di Giuseppe Zaccaria (1930 -1985), un grande artista scomparso da tempo. Il suo tratto è inconfondibile e la sua satira pungente (stiamo parlando di uno dei fondatori del Male). Trovate alcuni esempi in questa galleria su La Repubblica.it .



La striscia prende giocosamente il nome dalla nota liturgia penitenziale Kyrie Eleison (espressione greca antica, letteralmente "Signore, abbi pietà") con leggero tocco non blasfemo ma irriverente. Kyrie e Leison sono un prete e un diavolo in continua battaglia. Una specie di Peppone e Don Camillo trasportati negli anni '70 e narrati da un cartoonist che era contro ogni potere sia civile che religioso. In perenne scontro sia fisico che dialettico i due personaggi danno all'autore anche l'occasione di affrontare in modo dissacrante alcuni dei temi caldi discussi in quegli anni.

Pino Zac è anche l'autore del Gatto Filippo, la prima strip italiana apparsa all'interno di un quotidiano. Usciva sul Paese Sera negli anni 50.




Umberto Randoli

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giovedì, aprile 19, 2007

 

Ciao Parker


È un po' triste dover commemorare un altro grande autore che ha segnato la storia delle comic strip.
Un saluto anche per Brant Parker: per una delle solite strane combinazioni del destino se ne va pochi giorni dopo il suo amico e celebre coautore Johnny Hart.

Parker iniziò la carriera come disegnatore nella Disney per poi trasferirsi a New York dopo la seconda guerra mondiale e diventare un cartoonist politico. Hart era più giovane. Fu proprio all'età di diciannove anni l'incontro con Parker a segnare il suo destino. Lo incoraggerà per tutta la sua carriera.
Anni dopo si rincontrarono a New York e diedero insieme vita a Wizard of Id, quasi una strip in parallelo con B.C., ambientata però in un regno medievale. Inutile aggiungere che pur sullo stesso filone e con ovvie comunanze di stile, le due strisce erano molto diverse, a partire dal cast. Per decenni è stata una bella gara a divertire di più.
Quali erano i ruoli? Parker era il vero deus ex machina, il responsabile del lavoro artistico per il regno di Id. Hart con la sua celebre squadra di sceneggiatori forniva gag.
Con
Bill Rechin e Don Wilder, Parker fu anche il creatore di Crock, l'esilarante parodia della legione straniera francese.

Le strisce continueranno, ci dicono dalle parti dei syndicate americani. Saranno i figli degli autori ad avere la supervisione dei teatrini ideati da Parker e Hart. Ma, come spesso è accaduto in passato con altri autori, non sarà più tutto come prima, qualche magia svanirà. E abbiamo questa sensazione di un'epoca che si chiude.
Fosse per noi, libereremmo finalmente il prigioniero. Ciao Brant.


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mercoledì, aprile 18, 2007

 

Come nasce una striscia (14) Pearls Before Swine

Piccolo sequel ai temi introdotti nel post della settimana scorsa dedicato a "come nasce una striscia". In particolare sulla questione della cura dedicata alla fase di "scrittura". Due interventi nei commenti soprattutto meritano di essere ripresi.
Giuseppe Scapigliati ha detto "
un sacco di lavoro lo fanno i Fantasmi e che fantasmi", Vero, verissimo. Anzi il fantasma nel caso della Johnston è ben visibile e in carne. La bozza della striscia, una volta delineati soggetti, tempi e battute viene portata ("moves" dice la Johnston, e il verbo inglese riporta una sottile ironia) nell'ufficio affianco dove una certa Laura, fantasma dai capelli biondi, sgobberà sul lettering (fatto a mano), sul disegno degli sfondi e traccerà i quadretti. Il retroscena a cui accennava Giuseppe: molte strip vivono del lavoro oscuro di eccellenti disegnatori. Non solo, alcune tra le più famose hanno anche dei gruppi di sceneggiatori e inventori di gag. Nascono da un vero e proprio lavoro di squadra, dove l'autore, il nome conosciuto, allo stesso tempo è quello che tira le fila di tutto e il marchio che identifica agli occhi del pubblico il prodotto (non così ad esempio per Schulz che manteneva il controllo di tutto, ma è la norma per grandi strip come B.C. o Beetle Bailey). Questo non avviene solo negli USA. Anche in Italia, pur non raggiungendo il fenomeno le dimensioni americane, diversi cartoonist arruolano qualche inchiostratore.
Si dirà: bella la vita così. In realtà per reggere a una certa serialità e alle scadenze non se ne può fare a meno e comunque il prodotto rimane abbastanza artigianale.

For Better or For Worse è una striscia molto "disegnata". Dopo aver visto quanta meticolosità viene dedicata a tutte la fasi della creazione, qualcuno dirà: non può essere tutto sempre così elaborato, che succede nelle comic strip dal disegno più minimalista e semplice? E qui arriva la questione messa in evidenza nei commenti da Makkox (alias Chris Osmoz, a proposito, tenetelo d'occhio, qui su Fly e qui su Canemucca, il baldo fornicatore di paperi e vate delle mosche ha talento). La scrittura è importante. Le strisce dall'estetica più semplificata (posto che fare cose minimaliste per bene non è affatto semplice) vivono di dialoghi micidiali, con tempi perfetti e soprattutto, quello che più conta in una comic strip, con una fusione magica con il disegno. Un po' come nella vita comune, dove, lo si voglia o no, la bellezza conta e chi non la possiede deve giocarsela diversamente.

L'esempio più attuale viene dal grande successo di Pearls Before Swine.
Stephan Pastis disegna con trovate simpatiche ma in modo elementare, persino con qualche consapevole strafalcione e alcune cialtronate. La forza della strip sono i dialoghi esilaranti, modellati e tagliati con un ritmo perfetto e poi cuciti magistralmente in scenari austeri con i suoi pupazzetti. Nella prefazione della sua ultima raccolta "Lions and Tigers and Crocs, Oh my" racconta il making of di una sua strip. Qui sotto i fogli con cui è stata elaborata.



Sembrerà incredibile ma dentro c'è il layout della striscia (è una sunday comic su otto quadri, ognuno è segnato dai cerchietti scarabocchiati). Strano modo di lavorare. Come rivela Pastis, c'è un logorante, quasi compulsivo, scrivere e riscrivere, studiando e rivedendo dialoghi e battute più volte. Quasi indecifrabile e infatti l'autore ammette che deve iniziare a disegnare la strip subito dopo, altrimenti lui stesso si perderebbe in tutto quel casino. Ha già in testa i rapporti di spazio tra testo e disegno. Alla fine per un quadretto (il sesto stretto sotto) sceglierà la più breve delle alternative, proprio in funzione dell'area disponibile.
Questa sotto è la striscia risultato degli appunti. Per gli esegeti più accaniti, indichiamo giusto alcuni degli infiniti ripensamenti che si possono notare dagli appunti. Inizialmente tutta la scena doveva ambientarsi diversamente, Zebra doveva stare in casa davanti alla TV con i coccodrilli molesti alla finestra. Il dialogo era più lungo (tipico: chi scrive sa che poi in seconda stesura si finisce per tagliare), Zebra contestava anche che era impossibile mettere l'aereo dietro il bidone dei rifiuti e i "crocs" idioti replicavano che il bidone era enorme (o che l'aereo era piegato). Ma tra poco capirete meglio.


.

Piccolo aiuto - omaggio di Balloons - per comprendere, anche perché ci consente una piccola digressione sul tema delle traduzioni delle strip (e questa è una di quelle tavole toste, proviamo misericordia per chi avrà il duro compito di scegliere le parole italiane da mettere nei balloon).
I coccodrilli, Crocs, sono ossessionati dall'appetito per il vicino di casa di Zebra. Cercano da sempre di intimorirlo (naturalmente a parole), è uno dei tormentoni di Pearls. Parlano un inglese con accento russo, decisamente sgrammaticato (un po' come quando gli autori nostrani si divertono maltrattando l'italiano). Come per tutti i non anglosassoni il difetto più ridicolo (ed è proprio quella cadenza che fa sorridere i madrelingua) sta nella riproduzione delle vocali brevi tipiche dell'inglese. Pastis allora fa suonare nella scrittura le parole per riprodurre questo accento.
[primo quadro] Okay, vicino zebra, basta con gli scherzi, noi coccodrilli comprare
un jet F14 supersonico, così arrenditi
("geeve up" uguale "give up") o affronta le conseguenze (conseekences,spelling da brivido). Mostratemi l'aereo, replica Zebra.
[secondo quadro] È nel cortile dietro ("ees" uguale "it is" pronunciato scorretto e lungo senza il pronome). Riesco a vedere il vostro cortile, non è li, è la risposta di Zebra.
[terzo quadro]
Crocs: È dietro il bidone dell'immondezza. Zebra:
Seeeh, quegli aerei sono probabilmente alti circa venti piedi, non credo proprio.
[quarto quadro]
Okay, bene, tu vuoi verità, mister tipo sveglio? Aereo invisibile (solito gioco delle "ee" per dare il suono della "i" lungo). Zebra: Ohh, beh, non avevo considerato questo, così neppure voi potete vederlo?.
[quinto quadro]
No, non possiamo ("we no can", roba da doppia matita rossa). Zebra:
Così se anche volete volarci non potreste perché non riuscireste a trovarlo?
[sesto quadro]
Bingo, non possiamo volare su nulla, esplode uno dei crocs (su questo Pastis ha fatto mille correzioni fino ad arrivare a questo inglese strapazzato, Nutheeng uguale nothing ma c'è anche probabilmente un gioco di suoni con Nut parola che indica più o meno "balle").
La sunday fa ridere per il progressivo incartarsi dei coccodrilli nelle argomentazioni, goffi nel loro presunto travestimento da top gun, ma è fulminante la battuta finale dopo la pausa in cui [nel settimo quadretto] si guardano negli occhi. Purtroppo non rende in italiano. "
Me was debater een high school" significa "ero un argomentatore al liceo" ma detto così non si capiscono le mille sfumature. Innanzitutto "debater" è una parola molto elegante e nel contesto della frase terribilmente sgrammaticata è una bomba. Poi in realtà non ha equivalenti veri nella nostra lingua. "Debater" uguale "persona che partecipa ad un dibattito", la sintesi come "argomentatore" non rende perchè non esiste ruolo così, riconosciuto dalla lingua italiana.
Con una spiegazione così lunga ovviamente non fa ridere. Nella sintesi inglese fa sganasciare perché rende al volo l'idea di "
persona che si distingue per i brillanti interventi nel corso di discussioni e dibattiti".
Vi abbiamo già detto che una lingua è anche un modo di pensare? Beh, è anche un modo di ridere.


[Lions and Tigers and Crocs, Oh My!: Pearls Before Swine Treasury by Stephan Pastis, Paperback - Sep 1, 2006, reperibile su Amazon per $11.53, trovate inoltre "Perle ai porci" su Linus di questo mese]

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martedì, aprile 17, 2007

 

INKSPINSTER - una striscina ogni martedì


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lunedì, aprile 16, 2007

 

Ludwig - La striscia del lunedì


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giovedì, aprile 12, 2007

 

Come nasce una striscia (13) - For Better or For Worse


For Better or For Worse ("Nel bene e nel male") di Lynn Johnston è una tipica striscia per famiglie. L'angolazione narrativa è femminile, o meglio, molto materna. È una di quelle strip che catturano milioni di lettori dei quotidiani con il meccanismo di identificazione. Ci si appassiona alle vicende dei Patterson, una famiglia larga e ben assortita di personaggi. Nonni, cani, gatti e conigli inclusi. La Johnston è al momento la donna con più successo in questo mestiere (la sua strip appare su circa 2000 giornali). Ancora però non è conosciuta in Italia, la sua strip non è mai arrivata sui nostri giornali.

È una "continuity strip" nel senso che le situazioni si evolvono con il tempo. Regala più sorrisi che risate tonde. Del resto, come l'autrice stessa ha dichiarato, non è ricercata tanto la gag giornaliera, che pure non manca, quanto la riflessione, un pensiero con delicata ironia sulle mille trappole e difficoltà della vita in famiglia. Il disegno, del genere semi-realistico, è alquanto raffinato con una composizione di quadri e scenari ben bilanciata ed elegante. Non potrebbe essere diversamente visto il lungo percorso professionale attraversato da Lynn Johnson nell'ambito dell'illustrazione e dell'animazione prima di arrivare alla nascita della strip nel 1979. (per maggiori dettagli vi rimandiamo al vasto e divertente sito ufficiale di For better or For Worse).



Pur non essendo, per quanto ben disegnata e costruita, una di quelle strisce che ci fa impazzire, ne parliamo per segnalarvi e consigliarvi la visione di un innamorato, lunghissimo e davvero dettagliato "making of a comic strip" presentato nel sito ufficiale. Per il lettore che non immagina cosa ci sia dietro a quei pochi secondi di lettura e per chi magari è abituato a buttare giù un po' più frettolosamente la propria striscia può essere impressionante vedere come lavora un professionista e la quantità di dettagli curati sul lungo percorso che porta ai quattro quadretti finali. La Johnston, con un adorabile look da pacifica signora del supermercato sotto casa, parte dalle riflessioni sul divano con un quaderno di appunti (con, essenziali, caffè, snack e cestino per i fogli appallottolati), e poi via attraverso disegno, inchiostrazione, varie revisioni e trasmissione ai syndicate. È in inglese ma fate uno sforzo: si segue bene grazie anche alle foto.

Dedichiamo questa puntata di "Come nasce una striscia" anche a quei lettori che immaginano che le strip sbuchino fuori come i funghi dopo la pioggia, forse un po' alluvionati e imbastarditi nel gusto dall'eccesso di offerta dei cosiddetti web comics. Certo ci vogliono otto o dieci secondi per leggerle ma, credeteci, non sono quattro quadretti e via. Dietro le buone strip c'è il colpo fulminante di talento ma anche un lavoro maniacale di cura dei dettagli e di revisione. Sul web forse si può vivere con il talento (sempre che ci sia). Ma se si aspira un giorno a lavorare per altri (un editore, un giornale) sarà meglio dare una ripassata alla sequenza della Johnston.

Link:

Sito ufficiale:
www.fborfw.com/index.php

The making of a comic strip : www.fborfw.com/features/makingof/index.php?page=intro


[Grazie all'amico Cius, www.quiff.it/, per la segnalazione della pagina]

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mercoledì, aprile 11, 2007

 

INKSPINSTER

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martedì, aprile 10, 2007

 

Ciao Hart


Ci ha lasciato, come in una leggenda, mentre era al tavolo da disegno. Scompare Johnny Hart il celebre autore di B.C. e coautore di Wizard of Id.

Ci piace pensare che nel suo mondo preistorico buffonesco il tempo si sia fermato davvero per un attimo.
Le conchiglie gambute e occhiute rimangono senza parole, le formiche interrompono i litigi, Wiley non ha poesie, Curls non ha battute, Peter spiega a Grog cosa è successo. Tregua anche tra Clumsy Carp e i pesci del ruscello, Thor scende dalla ruota, la Cicciona interrompe il wham wham sul serpente. Caverne, vulcani irascibili, precipizi, spiagge, dinosauri, sassi e margherite. Giusto un po' di silenzio in quel mondo casinista.

Solo un momento, perché le grandi strip sono immortali.



Ci piace immaginare che Hart sia dall'altra parte del mare e che al nostro saluto risponderà con una tavoletta galleggiante piena d'ironia.




[la striscia di Inkspinster arriva domani mercoledì 11]

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lunedì, aprile 09, 2007

 

Ludwig - La striscia del lunedì


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venerdì, aprile 06, 2007

 

McCall of the wild

Jerry Dumas, l'autore di Sam's Strip (vedi post della settimana scorsa), era sin da piccolo un autentico fanatico del mondo delle comic strip. Nel 1987 assieme all'illustratore Mel Crawford ritorna sulla scena del delitto con questa deliziosa striscia chiamata "McCall of the wild". Crawford offre un disegno molto più raffinato ed elaborato rispetto all'esperienza di Sam's strip.

I protagonisti McCall e Piggins visitano una casa di riposo per personaggi delle comic strip in pensione. "Vi portiamo i saluti di Snoopy, Garfield, Hagar, Doonesbury…". Sulla porta si affacciano Krazy Kat e Ignatz che replicano "Mai sentiti".




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giovedì, aprile 05, 2007

 

Bunker di Lana & Beltramo

Un po’ di anni dopo la nascita di Sturmtruppen su il Mago uscì un’altra striscia con la stessa ambientazione. Si chiamava Bunker e gli autori erano Lana & Beltramo. Ebbe vita breve e confessiamo che non ne sappiamo di più. Dopo avervi parlato della nuova raccolta di Sturmtruppen e pensando all’anniversario di Bonvi ci è ritornata in mente. Ed è curioso osservare la voglia di quegli anni di ridere di una grande tragedia con la parodia antimilitarista e il gioco grottesco sui “crucchi”, il gusto di dissacrare uno degli incubi della storia europea.
Bunker non era proprio un clone. Il disegno era un po’ più realistico di quello del capolavoro di Bonvi. Non usava il suo leggendario italiano "tedeschizzato". L’obbiettivo della satira era quasi identico, stupidità della guerra, i generali folli, l’ossessione germanica per l’efficienza . Ma il risultato era un umorismo terribilmente più cupo.



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mercoledì, aprile 04, 2007

 

Variazioni sulle Sturmtruppen

[Articolo a cura di Umberto Randoli]

Il volume "Sturmtruppen, il mondo secondo Bonvi" menziona il fatto che l'autore continuava a modificare le sue strisce, in particolare la mitica numero uno. (nella raccolta si racconta anche come è nata)
Effettivamente si notano tra le strisce alcune datate 1969, altre datate 1970. Si potevano ipotizzare smarrimenti e quindi successive nuove versioni (valutazione con il metro da disordinati cronici). Non avevo preso in considerazione la voglia di un autore di migliorare il proprio lavoro.
Il libro mostra una versione alternativa della striscia numero uno. Spinto dalla curiosità ho preso le prime tre strisce del librone e le ho confrontate con le stesse strisce pubblicate su Off Side (la prima pubblicazione ufficiale).


le due versioni contenute nella nuova raccolta


la versione pubblicata su Off Side



Con stupore ho notato che non solo la prima striscia è diversa da entrambe, ma che anche le altre sono state modificate. Erroneamente avevo sempre immaginato che dopo la prima pubblicazione un'opera diventasse immutabile e congelata nel tempo. Chissà quanti disegnatori hanno fatto lo stesso.
Approfitto per lanciare un quesito. Il concorso del Paese Sera vinto da Bonvi era stato indetto nel 1968, nello
stesso anno l'autore viene premiato a Lucca. Ed alcune strisce sono state stampate sull'Almanacco Comics di quell'anno. Le strisce che si conoscono sono datate dal 1969 in poi. Che fine hanno fatto le strisce del 1968? Sono state ridisegnate l'anno successivo o sono finite dimenticate in qualche cassetto? Sicuramente c'è chi possiede una copia dell'album.


Umberto Randoli

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martedì, aprile 03, 2007

 

INKSPINSTER - una striscina ogni martedì


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lunedì, aprile 02, 2007

 

Ludwig - La striscia del lunedì


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