mercoledì, marzo 07, 2007

 

Dai cartoon alle strisce (3) Donald Duck

L'incrocio più divertente e affascinante tra cartoni animati e strisce è stato quello di Donald Duck, alias Paperino dalle nostre parti.
Nel settembre 1934 Donald Duck fece la sua prima apparizione nella serie Silly Simphony, tratta dagli omonimi celebri cartoon. Quattro anni dopo diventò protagonista assoluto di una comic strip tutta sua disegnata da Al Taliaferro, un talento incredibile nel riportare con le matite la dinamica del personaggio.


La striscia è riapparsa dalle nostre parti nel supplemento settimanale Disney Magazine del quotidiano La Repubblica a partire dal primo numero del febbraio 1997. In un inserto collezionabile chiamato "Riso gusto classico", all'interno di questa piccola rivista di fumetti durata 19 mesi, si trovava un piccolo gioiello: la strip di Donald Duck restaurata, tradotta e riproposta in fedele ordine cronologico iniziando dalla data di esordio del 2 febbraio 1938. Abbiamo qualche dubbio che sia stata apprezzata pienamente dal target di lettori del magazine, abituato ai toni colorati e svagati delle storielle disneyane contemporanee. È vero che il Donald Duck sui quotidiani era una striscia di gag, ma come tutte le comic strip era anche uno specchio dell'epoca.



Ed erano tempi duri. L'America era appena uscita dalla grande crisi del 1929. Era un mondo lontano dal consumismo attuale, la gente si arrangiava parecchio, Paperino più degli altri. E di li a poco sarebbe arrivata la seconda guerra mondiale. I paperi ci scherzavano su ma anche loro finirono per stringere la cinghia e andare a recuperare materiali di scarto, vivendo un po' le angosce di un attacco nemico che mai arriverà sul suolo americano e facendo persino un po' di propaganda bellica.



È stupefacente vedere quanto la forma comic strip, l'andare a cadenza quotidiana sulla stampa, abbia prevalso e stravolto la naturale indole tematica della Disney. Taliaferro pur essendo uno dei padri riconosciuti della stirpe dei paperi disneyani apparteneva ad un filone diverso da quello che conosciamo in Italia, più discendente dalle tematiche avventurose di Karl Barks. I personaggi della comic strip sui quotidiani avevano caratteristiche e profili psicologici un po' diversi da quelli conosciuti nelle serie Disney italiane. Se volete saperne un po' di più vi suggeriamo questa scheda di recensione che abbiamo scritto sui Ragnacci del web.

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Commenti:
Non conoscevo questi risvolti, nelle striscie dei paperi, non avevo nemmeno mai pensato potessero rispecchiare così un'epoca sicuramente poco "felice"...devo dire che mi hanno sorpresa; davvero dei piccoli gioielli...!
 
Nel 1997 avevo 8-9 anni e aspettavo con ansia la domenica, giorno di uscita del Disney Magazine.

Ero ancora piccolo per capire a fondo le strisce del "Riso gusto classico". Da una parte molto contento per avere fumetti "antichi", dall'altra colpito dalla durezza delle storie. Nel tempo ho saputo apprezzarlo, perché come dici offre uno spaccato dei tempi.

Sì, gran bel giornaletto. Ne ho mancati 3 o 4 numeri, gli altri li conservo. Speravo di trovare qualcosa di digitalizzato, ma a quanto pare la cosa è passata piuttosto in sordina. Peccato.
 
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